Le stoviglie tra terracotta, maiolica e porcellana
Pronto in tavola: frase abituale per le nostre mense, i commensali si accomodano al loro posto e trovano bicchieri, posate, tovagliolo e piatti. Ma è sempre stato così? Possiamo immaginarci i nostri lontani progenitori accoccolati davanti al fuoco dove sta arrostendo della carne; ognuno ne stacca un pezzo e, tenendolo con le mani, lo addenta. In seguito con lo svilupparsi dell'agricoltura, nascono le zuppe ed allora è importante avere un recipiente che le contenga: forse, all'inizio, cortecce o sassi concavi, ma ben presto si scopre la lavorazione della terracotta ed allora fioriscono ciotole, piatti, bicchieri, anfore.
È un grande salto di qualità nel modo di alimentarsi e stiamo parlando di 25'000 anni fa. Per secoli la terracotta è stata il materiale incontrastato per tutti i tipi di stoviglie, dapprima solo cotta e quindi porosa e, in seguito smaltata, in modo da non assorbire i liquidi, che prese i nomi di maiolica in Italia, Delft in Olanda e Faience nel resto dell'europa. La maiolica si sviluppò in importanti centri ancora oggi attivi e famosi come Deruta, Vietri, Faenza, Albissola, con decorazioni spesso fatte a mano tipiche dell'artigianato locale.
Nel Rinascimento spesso vasellame e stoviglie erano anche in peltro, una lega di stagno e piombo di colore grigio scuro.
A proposito di questo materiale famoso è l'aneddoto che riguarda Benvenuto Cellini il quale, mentre fondeva il Perseo, mancandogli metallo per la fusione, buttò nella fornace tutti i suoi piatti di peltro. I nobili, per mostrare il loro potere, si fecero fare stoviglie d'argento e anche d'oro, ma al popolo non restò che la terracotta. Fu Marco Polo a portare dalla Cina qualche cosa di mai visto che chiamò porcellana, dalla somiglianza per lucentezza e trasparenza con una conchiglia, la ”cyprea porcellana”.
La porcellana si differenzia dalle altre terrecotte per l'uso di una particolare argilla bianca e finissima, il caolino, così chiamato dalla località cinese Kao-ling, dove venne scoperto per la prima volta. In Europa non si riuscì a individuare nessun giacimento di caolino fino agli inizi del '700, quando se ne scoprì uno in Germania nelle vicinanze di Meissen e qui nel 1710 venne fondata l'omonima manifattura.
In seguito, scoperti altri giacimenti, sorsero in Francia, quelle di Sevres e di Limoges, e in Inghilterra quella di Wedgwood che impreziosirono e impreziosiscono tutt'ora le tavole principesche.