La melagrana a Natale è sovrana
Le tavole delle festività natalizie avevano e hanno ancora qualcosa di rosso, a fine augurale e propiziatorio ma anche per dare allegria. La mela e la melagrana sono raffigurate in tante opere d'arte raccolte nello splendore o nell'essenzialità dei vassoi e dei cesti con altri frutti o verdure. Se la fantasia dell'arcimboldo porta a raffigurazioni della frutta che compone sembianze umane, la fantasia dei maestri pittori delle mense elevate portava testimonianze di quanto la verdura e i frutti fossero il vasto consumo del passato, accanto ai pesci e ai volatili. Certamente la raffigurazione dei soggetti sacri attribuisce alla mela e alla melagrana, come all'uva simbolo principale, valori teologici o fabulistici con una “santità” alimentare. I frutti rossi sono simbologia e la melagrana rappresenta il martirio di Cristo e aperta, con i suoi grani, simboleggia la chiesa. I banchetti di circostanza avevano sempre dei frutti simbolici. Senza frutta rossa non c'era evento propizio. E così il nostro Natale porta in chi ne ricorda i valori propiziatori le melagrane, spremute anche in cucina per aggiungere sapore alle carni come quelle dell'anatra e della selvaggina. Le ingentiliscono e le purificano dalle tracce di terre e acque non pure, sterpaglie bacche, tuberi, radici e frutti selvatici.
È simbolo di purificazione, come la mela lo è di tentazione ma anche di generazione. Un rossore si aggirava sempre sulle bianche tovaglie delle festività e il vino le accomunava nella celebrazione dell'evento più alto, che restava comunque la Pasqua, poiché, come disse un filosofo, tutti nascono ma solo uno è risorto. E la pittura ci offre i menu dei grandi eventi nella tradizione con la melagrana. I più tradizionalisti ne pongono anche soltanto una sulla tavola e sono soliti incidere sulla buccia una piccola croce. È il frutto più diffuso nelle scritture del Sacro, fin dal Cantico dei cantici e in altre religioni. È il simbolo del sacrificio vinto dalla Resurrezione. E a Capodanno si usava sempre mangiare i chicchi preziosi come augurio di fortuna. La speranza è nella sua dolcezza.