Ciaspolando al Nara
Escursione invernale in valle di Blenio tra benessere, silenzio e libertà
C'è chi ama la neve, il contatto con la natura assopita dal clima invernale, ma non sa o non gli piace sciare. C'è chi non ama la velocità di una discesa in mezzo ad altri sciatori, ma preferisce godersi la pace e la tranquillità della montagna ciaspolando in un pendio attorniato dalla visione di alte vette sullo sfondo, oppure nel bosco identificando le tracce lasciate da animali selvatici. Sì, “ciaspolando”, camminando con le racchette da neve ai piedi su sentieri innevati, restando in connessione con ciò che ci circonda e in perfetta armonia con noi stessi e con l'energia del luogo in cui ci troviamo. Immersi nel silenzio, sentendo solo lo scricchiolio della neve sotto i nostri passi, una sensazione unica, impossibile da descrivere ma che ci fa provare benessere e libertà.
Se avete appena preso confidenza con questa disciplina o volete percorrere un itinerario non troppo impegnativo, in sicurezza, la stazione sciistica del Nara, situata nella Valle di Blenio fa per voi. Leontica, il punto di partenza della seggiovia che porta a Cancorì (1'460 m s.l.m.), è raggiungibile in un'ora di auto da Lugano, o meglio ancora, comodamente con i mezzi pubblici.
Giunti a Cancorì potete noleggiare le ciaspole, se non ne siete già in possesso e iniziare l'escursione che si sviluppa lungo un percorso di 6,5 chilometri, con un dislivello di 300 metri e con un tempo di percorrenza di circa 3 ore e 30. Partendo dal ristorante “La Pernice” inizia una piacevole salita in mezzo a delle cascine e più o meno a metà tragitto vi è una deviazione per raggiungere il “Pela Bar”, un simpatico baretto posizionato nel Bosco Nero a 1'760 m s.l.m., ideale per concedersi una breve sosta sorseggiando una bibita calda. Continuando si arriva a Pianezza procedendo su di un tracciato a ridosso della parete rocciosa dove è visibile un'incantevole casa nella roccia; sul lato opposto si scorgono le elevate cime frastagliate delle Alpi avendo l'impressione di trovarsi sospesi tra cielo e terra. Avanzando nella stessa direzione si giungerà nuovamente a Cancorì.
Trovo che anche facendo il giro in senso contrario sia interessante, a voi la scelta.