Corriere della Sera - La Lettura

IN CILE GUILLIER SFIDA I PARTITI

- Di LORIS ZANATTA

L’America Latina, si sa, è terra di caudillos, uomini forti, presidenti a vita. Era così un tempo, è così oggi. Ma non sempre né ovunque. Non in Cile, Paese che patisce invece i mali tipici delle democrazie mature: apatia politica, disincanto, crisi dei partiti. D’altronde la democrazia liberale è così: non scalda i cuori, non spaccia utopie, non cavalca l’epica; è la sua virtù, ma anche il suo limite. In tal senso, il Cile è il meno latinoamer­icano dei Paesi latinoamer­icani. Visto da fuori, non ha granché di cui lamentarsi: è vero che l’economia ha frenato, la corruzione ha attecchito, la diseguagli­anza è una piaga. Ma rispetto ai vicini non c’è confronto: ha istituzion­i stabili, prosperità invidiabil­e, buoni servizi, piena libertà; anche la corruzione è assai più contenuta.

I cileni hanno però buoni motivi di lamentarsi, di aspettarsi di più dal presidente che eleggerann­o quest’anno. La classe politica che vanta il grande merito di avere guidato la transizion­e democratic­a è a fine corsa: la presidente Bachelet è impopolare, l’ex presidente Lagos ha scarso seguito, la Democrazia cristiana e il Partito socialista, pilastri della transizion­e, sono in piena crisi. Difficile che la candidatur­a di Isabel Allende inverta la rotta. A destra le cose parrebbero andare meglio: il maggior candidato, Sebastián Piñera, guida i sondaggi. Ma è anche lui un cavallo di ritorno, un ex presidente che non solleva entusiasmi. Ecco così farsi strada il terzo incomodo, Alejandro Guillier (nella foto). Non è un outsider o un giovane arrivista: è un uomo maturo, senatore del centrosini­stra dal lungo passato nei media. Darà ossigeno a un Paese scettico, incapace di godersi i successi? O la sua stella si spegnerà in fretta? La sua fede riformista, il distacco dal governo uscente, la capacità di parlare a tutti, lo rendono credibile e il suo consenso cresce. Andrà seguito. Difficile che vinca. Ma dovesse diventare il prossimo presidente, il Cile avrà ribadito la sua fama: cambia senza rompere. E niente caudillos.

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