Corriere della Sera - La Lettura
Tutti i buoni propositi di Mark
Mark Zuckerberg è il re dei propositi per il nuovo anno, una tradizione che porta avanti dal 2009, quando promette di indossare più spesso la cravatta. «La mia cravatta — scisse alla fine di quell’anno — rappresenta il simbolo di quanto è stato serio e importante per me questo anno». Il 2010 è l’anno in cui si impegna a imparare il mandarino, anche qui obiettivo raggiunto stando a come ha risposto alle domande degli studenti dell’università Tsinghua di Pechino nel 2015. E se il 2011 è l’anno della conversione (compiuta) al vegetarianesimo, quello dopo è dedicato alla scrittura quotidiana di codici «per capire meglio la mia azienda e i miei dipendenti». Il 2013 si impegna a incontrare quotidianamente almeno una persona non legata a Facebook, nella speranza di uscire dalla bolla e ampliare i suoi orizzonti, mentre il proposito del 2014 è scrivere ogni giorno un biglietto di ringraziamento a qualcuno. Il 2015 è l’anno dei libri: Mark ne leggerà almeno due al mese. Il 2016 è quello dell’invenzione: creare un programma di intelligenza artificiale per la sua casa. Anche questo raggiunto. Per il 2017, l’abbiamo visto, conta di visitare tutti gli Stati americani.