Corriere della Sera - La Lettura
Il rinascimento della poesia
Grandi editori lanciano collane di versi, i piccoli perseverano, gli ebook sono una nuova risorsa e c’è chi paga gli autori in cambio di presentazioni. Garzanti, Guanda, Rizzoli, ma anche Aragno (che pubblica tra gli altri Edoardo Albinati) e Jaca Book, c
Torna a risuonare vincente il ritmo della poesia. È un dato di fatto, considerando le scelte editoriali per l’anno appena iniziato. È vero, in Itali al agente non compera libri in versi, se non numeri davvero esigui di copie. Ma questa è una costante non certo del nuovo millennio. E il nostro Paese resta la nazione probabilmente unica al mondo per il valore dei suoi poeti. In tal senso non si riscontrano una decadenza o segnali di resa. Al contrario, assistiamo alla ritrovata vitalità attraverso la nascita di collane e la voglia di rischiare da parte di editori grandi e piccoli, nell’ assicurazione che visi ala certezza di un’etica del pubblicare, che non preveda, come spesso succede, di realizzare un libro dietro il versamento di un importante contributo in denaro da parte dell’autore.
È il caso della nuova collana «Strumenti umani» di Corsiero edizioni che, dopo le sillogi Occhio e orecchio di Pier Damiano Ori e Quarantadue Limerick mediopadani di Umberto di Raimo, annuncia con Andrea Casoli, il direttore editoriale, l’attesa uscita della silloge Cavalli e poesia di Alberto Bertoni, docente di Letteratura italiana contemporanea all’università di Bologna. Una rivista alternativa, il quadrimestrale «Il Maradagàl», è tra le proposte di Marco Saya, che punta decisamente su giovani autori come Francesco Lioce, Giorgia Meriggi, Giovanni Catelli, Ginevra Lilli, ma anche sul pluripremiato Nicola Vacca con la raccolta Commedia ubriaca.
Altro segnale assai positivo viene da Garzanti, che riprende a pubblicare poesia contemporanea con Via provinciale di Giampiero Neri, riservato maestro della poesia d’oggi, classe 1927, che fotografa la realtà a frammenti nel suo tipico andamento a cavallo fra pensiero e ritmo prosastico dal ruvido nitore etico-lombardo. A seguire opere di Antonio Riccardi e Antonella Anedda. Di grande rilievo la volontà di Guanda di riaffermarsi ai vertici dell’editoria italiana in versi con la collana tascabile, che propone le voci poetiche più significative e ormai classiche: Bukowski, Heaney, Prevert, Dylan Thomas, Pasolini. E la novità assoluta La foresta dell’amore in noi di Adonis, il più importante poeta arabo contemporaneo.
Rizzoli punta invece moltissimo su Guido Catalano, straordinario fenomeno pop, con un successo in prevendita su Amazon anche nella versione ebook ( € 9,99): il 2 febbraio sarà in libreria la raccolta Ogni volta che mi baci muore un nazista, antologia che racconta i differenti aspetti della vita quotidiana italiana. Sempre il 2 febbraio Chiarelettere presenta la sua prima raccolta di versi intitolata Cedi la strada agli alberi. Poesie d’amore e di terra del «paesologo» irpino Franco Arminio, in cui ecologia e desiderio, sconvolgimenti erotici e passioni civili si intersecano, avviluppandosi in un nucleo unico. È in uscita una nuova collana anche da Laurana, che pubblica solo in formato ebook la silloge Frammenti di un odioso discorso di Paolo Grugni ( € 4,99). Dopo otto intensi romanzi, l’autore, milanese ma che ha scelto Berlino come sua città d’elezione, classe 1962, fa il suo esordio in poesia. Dal titolo è evidente il richiamo a uno dei suoi maestri, Roland Barthes, spirito guida per la comprensione di un testo come della società intera. La poesia di Grugni si struttura quale commistione di frammenti presi dalla comunicazione verbale e non, una lirica arricchita da ossimori e metafore spiazzanti, ma al tempo stesso lontana da ogni forma di liricismo ermetico fine a se stesso.
Ancora. La New Press di Como ha dato vita alla collana poetica «Il cappellaio matto», diretta dal poeta e critico Vincenzo Guarracino. Ogni uscita comprende una coppia di autori: dopo Silvio Raffo e Alina Rizzi, ecco Alberto Mari e Fausta Squatriti. Interessante la formula contrattuale: gli autori vengono gratificati a livello economico con un compenso del 60% sul prezzo di copertina a fronte di un impegno diretto nella promozione sotto for- ma di numerose presentazioni.
Segnaliamo nel nuovo catalogo di Aragno autori come Edoardo Albinati, Mariasole Ariot, Mariano Baino, oltre alle raccolte Il tempo diviso di Gabriel De Sarto, Forse in cielo di Michele Porzio, La rosa sepolta di Matteo Veronesi, Nella grazia del tempo di Renzo Ricchi e La perfezione del giorno di Alessandra Giappi. Intanto l’editore C.a.s.a di Gallarate-Saronno annuncia il via di una rivista poetica intitolata «Elpìs», che in greco significa «speranza», il nome della moglie del filosofo latino Severino Boezio. E in contemporanea l’uscita dell’omonima collana, diretta da Annitta Di Mineo, che prevede opere di Arianna Scollo, Giuseppe Lorenzetti, Andrea Testa e Gabriella Colletti.
Novità rivoluzionaria in casa Jaca Book, che ha affidato a Tomaso Kemeny, poeta, anglista, drammaturgo ungherese con cittadinanza italiana, la collana «Cantos». Spiega il curatore a «la Lettura»: «Daremo spazio ad autori di tutto il mondo. Il titolo della collana si rifà a Ezra Pound. I tempi sono maturi per l’avvio di un nuovo Rinascimento. Basta con il culto dell’apparenza e del dio denaro. La poesia deve avere un ruolo fondamentale nel risveglio culturale italico. È il momento della battaglia da combattere fino in fondo in nome della bellezza». Le prime uscite vedono la traduzione in italiano con testo a fronte di un’antologia dell’irlandese Brendan Kenelly e della raccolta Né scala né esistenza di Géza Szöcs, autore ungherese nativo della Transilvania.
Da non dimenticare, infine, la storica collana de «Lo Specchio» di Mondadori con le sillogi di Milo De Angelis e Nicola Vitale, mentre Einaudi offre Il prato bianco di Francesco Scarabicchi, Dall’interno della specie di Andrea De Alberti, Mausoleum di Hans Magnus Enzensberger, Fatti vivo di Chandra Livia Candiani, Paradossalmente e con affanno di Maurizio Cucchi e Tutto qui di Franco Marcoaldi.