Corriere della Sera - La Lettura
Via dai muri, dritti sulle tele Le due vite dei manifesti di Rotella
Ha strappato dai muri la fissità di un tempo mobile — gli anni Cinquanta — per catturarne il reale. Ha deformato e lacerato i manifesti dalle strade di Roma per riattaccarli sulle sue tele graffiate. Mimmo Rotella (1918-2006) ha prodotto così una quantità importante di opere, sperimentando numerose tecniche, dai riporti fotografici ai blanks. A dieci anni dalla sua scomparsa, e nell’ambito della rassegna Mimmo Rotella 2016, la Fondazione Marconi Arte moderna e contemporanea di Milano prosegue il suo legame con l’artista con la retrospettiva Mimmo Rotella e Giorgio Marconi. Una storia d’arte e di amicizia (fino al 4 febbraio, fondazionemarconi.org). Un rapporto iniziato negli anni Sessanta e che oggi lascia alla collezione Marconi opere di Rotella che vanno dai primi décollages fino alle sovrapitture degli anni Novanta (sotto: La lezione di anatomia, 1987), un apparente disordine dove materia e colore, in equilibrio, sembrano riuscire a catturare l’attimo «esatto» della realtà. ( jessica chia)