Corriere della Sera - La Lettura
Mona Hatoum, libanese del mondo stravolge gli oggetti quotidiani
Grandi installazioni fatte di tubi e luce, video, oggetti di uso quotidiano (una grattugia, tavoli e sedie) stravolti, allontanati dal loro impiego familiare o dalle loro dimensioni abituali e resi altro da sé. La lezione del surrealismo riletta in chiave contemporanea per raccontare i conflitti e le contraddizioni del mondo di oggi. Dopo le recenti personali di San Paolo, Buenos Aires, Doha, Pechino, Barcellona e Istanbul, Mona Hatoum approda ora al museo nazionale d’arte contemporanea Kiasma di Helsinki per la sua prima mostra monografica in Finlandia (kiasma.fi, fino al 26 febbraio). Dagli esordi, negli anni Settanta inoltrati, a oggi l’esposizione mette in scena una sorta di «racconto» del lavoro dell’artista, libanese di nascita (Beirut, 1952) ma palestinese per le origini familiari e britannica per cittadinanza e formazione artistica (sopra: Undercurrent, 2004). Britannica in pratica da quando nel 1975, in visita a Londra, venne sorpresa dallo scoppio della guerra civile in patria e costretta a fermarsi in Inghilterra dove a tutt’oggi continua a lavorare e a vivere. (giulia ziino)