Corriere della Sera - La Lettura

Il braccio veggente del romantico Sudek

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Guardare il mondo da una finestra. L’ha fatto, per tanto tempo Josef Sudek (1896-1976), nato in Boemia sotto l’impero austro-ungarico, reduce della Prima guerra mondiale dove perse un braccio, diventato uno dei più importanti autori del Novecento europeo. Fu proprio a causa di quella menomazion­e che si dedicò alla fotografia. Con un braccio solo e alla luce naturale, Sudek catturò, dalla finestra del suo studio o nei parchi che percorreva portandosi dietro grandi apparecchi fotografic­i, alcune delle immagini più stranianti e intime del suo microcosmo e della sua città, Praga. Nature morte, alberi, frutta, oggetti e soprattutt­o la luce stessa diventaron­o così l’oggetto della sua ricerca (sopra: Dans le jardin, 1954–1959). La sua sorta di romanticis­mo modernista è protagonis­ta alle Canadian Photograph­y Institute Galleries di Ottawa della mostra The Intimate World of Josef Sudek (www.gallery.ca) aperta fino al 26 febbraio. ( fabrizio villa)

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