Corriere della Sera - La Lettura

PETER PAN E LA SUA METÀ OSCURA

- Di PIERDOMENI­CO BACCALARIO

Da piccolo pensavo che la Fata Turchina vivesse sul passo del Turchino, tra Acqui Terme e Genova, forse perché mi sentivo un po’ Pinocchio. La storia per ragazzi più famosa del mondo è stata scritta da un autore che si nascondeva dietro a uno pseudonimo e che finì per detestare il suo personaggi­o, costretto com’era ad aggiungere sempre nuove avventure. Il suo eroe è incapace di resistere alle tentazioni, ha sempre l’idea di essere più furbo degli altri, prova la necessità di mentire anche solo per farsi bello e, in pratica, si comporta da burattino anche in assenza di un burattinai­o. Nonostante questo, può contare sull’incondizio­nato amore di Geppetto, il padre disposto a proteggerl­o sempre e comunque da tutti gli «altri» e sul ruolo magico della Fata Turchina, la mamma che provvede, promette e stravede, fino all’eccesso. Se ne è accorto Bill Willingham nel suo fumetto Fables (edito da Vertigo), dove ci mostra un Pinocchio dei giorni nostri ancora piccolo e arrabbiati­ssimo per essere stato trasformat­o in quello che lui credeva di volere: un eterno bambino incapace di diventare adulto. La metà oscura di Peter Pan.

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