Corriere della Sera - La Lettura
Viaggio nei buchi neri della memoria
Caterina Viganò, nata il 17 gennaio 1998 a Biassono (Monza e Brianza), vive a Milano dove ha studiato alla Naba (accademia privata di belle arti). Nel suo lavoro artistico si interessa di neuroscienze. Per ArteVisione, racconta, «mi sono voluta concentrare su quello che per la mia ricerca è più interessante rispetto al tema della memoria: la sua fallibilità. La memoria è un sistema complesso, stratificato, ma soprattutto malleabile». Ecco allora che i ricordi sedimentati nel tempo «possono riemergere sotto forme nuove, distorte, come dei glitch (in elettronica, un breve difetto del sistema). La memoria è fatta di errori, di interferenze. Voglio allora comparare la mente umana al dispositivo tecnologico, un hard disk che viene scritto e riscritto e che si può anche corrompere». Per farlo propone Confabulation (il titolo è provvisorio), «un viaggio allucinatorio nella memoria e nei suoi buchi neri», in cui le immagini di una camera bianca, stanze asettiche, dal carattere quasi fantascientifico, dove vengono recuperati i dati contenuti in dispositivi elettronici, si alternano e interferiscono con quelle di pazienti amputati che percepiscono l’arto fantasma e le relative terapie della sindrome.