Corriere della Sera - La Lettura
Sogno
Copre un arco creativo di oltre trent’anni la trilogia firmata da Maria Grazia Cipriani, fondatrice del Teatro del Carretto con il costumista e scenografo Graziano Gregori, con cui ha portato in tutto il mondo l’unicum del suo teatro, nato sotto il segno della metamorfosi, della fusione tra il mondo della fiaba e il reale, tra gli attori in carne e ossa e la maschera. «Un’artista rara» la definisce Antonio Latella. Che spiega: «Cipriani è stata capace di creare un nuovo linguaggio, unico nel nostro Paese. Senza nessun compromesso e con grande ostinazione, ha perseguito la sua ricerca, che spesso l’ha allontanata dal teatro istituzionale ma non dal senso del suo lavoro e da una poetica necessaria che ha dato vita a piccoli automi e a grandi attori».
La visionaria ricerca tra il viaggio interiore, il sogno e il concreto lavoro teatrale della regista, è proseguito negli anni con la drammaturgia più amata come quella shakespeariana e il meraviglioso mitologico e favolistico. Un repertorio che include, tra gli altri, Romeo e Giulietta, Sogno di una notte di mezza estate, Iliade, Odissea, Le Troiane, Metamorfosi, Pinocchio, Amleto, Giovanna al rogo. Storie che attraversano i secoli, dal mito alla fiaba alle origini del teatro, su cui la regista ha costruito perfette macchine teatrali.
La mini-personale che sarà alla Biennale prevede lo spettacolo-manifesto Biancaneve (primo agosto, Tese dei Soppalchi), seguito da Pinocchio (primo agosto, Teatro alle Tese), visto come un sogno di Geppetto, un viaggio nelle zone oscure della coscienza. Infine Le mille e una notte (2 e 3 agosto, Teatro Piccolo Arsenale), che racconta la storia interminabile, elaborata e complessa come una scatola cinese della figlia del Visir.