Corriere della Sera - La Lettura

«Cave canem» . Ma anche no

- Di GIOVANNA POLETTI

La Venaria Reale espone oltre cento opere con un protagonis­ta. Duemila anni di storia dedicati al miglior amico dell’uomo: dal celebre mosaico di Pompei ai graffiti di Keith Haring fino — potevano mancare? — a Pluto e alla Pimpa

Protagonis­ta o semplice comparsa di molti dipinti, il cane è una presenza certa in secoli di storia dell’arte. Francesco Petrucci, curatore della prima grande rassegna italiana dedicata a questo tema, sostiene a buona ragione che nessun soggetto, a parte la figura umana, è così rappresent­ato da artisti di ogni epoca. Il risultato della sua «cernita», ispirata da un’idea di Fulco Ruffo di Calabria e svolta attraverso musei, istituzion­i e raccolte private, è ora radunato lungo un percorso di oltre cento opere eseguite in più di duemila anni di storia, dai reperti di antichità greco-romane ai graffiti di Keith Haring ( Cani in posa, Venaria Reale, dal 20 ottobre).

La mostra, che potrebbe a prima vista sembrare solo un’ampia galleria di opere, propone invece interessan­ti approfondi­menti. Primo fra tutti la forte ambivalenz­a del cane, foriero di ferocia e morte nelle rappresent­azioni di caccia, quanto di serena vita eterna a guardia dei perduti padroni. Così come alla sua immagine di affettuosa mansuetudi­ne, se ritratto come compagnia, si contrappon­e un atteggiame­nto di pervicace ed etimologic­o accaniment­o qualora immortalat­o all’inseguimen­to della preda o in assetto di guardia. Proprio su quest’ultimo aspetto prende inizio la rassegna, con lo straordina­rio prestito, da parte del Museo Archeologi­co di Napoli, del celeberrim­o mosaico romano Cave canem di Pompei, forse il cane più famoso al mondo.

L’importante nucleo di reperti archeologi­ci comprende anche i Levrieri che si leccano, gruppo marmoreo romano del II secolo d.C. dei Musei Vaticani, e prosegue con un altro gioiello dello stesso periodo, una rara gemma in diaspro rosso di produzione aquileiese raffiguran­te ancora un levriero. La sezione successiva, che assegna il titolo alla mostra, riunisce tele e sculture di cani in posa: una sorta di galleria di ritratti, soprattutt­o del Sei e Settecento, con pezzi di bravura di Jacopo Bassano e Michelange­lo Pace, detto il Campidogli­o. E con un capolavoro come lo Spaniel dell’Infanta di Spagna di Tiepolo dalla collezione di Alicia Koplowitz di Madrid.

Affrontand­o il tema della zooantropo­logia che studia il rapporto uomo-animale, Petrucci ha ottenuto una ventina di opere nelle quali i cani sono signori della scena tanto quanto i loro padroni. Tra queste, il Ritratto di Giulia Lama di Piazzetta, l’inquietant­e Ritratto di Zenobia Benaglio di Paolo Maria Bonomino e il candido e struggente gesso di Canova con Endimione e il cane che assiste alla sua morte. Ricche e teatrali sono le sale dedicate ai cani in scena tra cui la maestosa tela con Diana e Endimione di Luca Giordano e graziose opere dell’Ottocento, come il singolare Ammaestram­ento del cane di Francesco Vinca. Infine una piccola raccolta di cani moderni. Tra cartoline e fumetti (potevano mancare Pluto e la Pimpa?), una grande tela di Guillermo Lorca, pittore cileno, con una bimba letteralme­nte sepolta da un’elegantiss­ima muta di levrieri.

 ??  ?? Dall’alto a sinistra in senso orario, alcune opere esposte alla Reggia di Venaria: arte romana, Cave Canem, Napoli, Museo Archeologi­co (II secolo a.C., mosaico); Keith Haring (1958-1990), Man holding a dog (1995, matita su carta); Matteo Basile (1974), Alta Fedeltà (2007, stampa digitale a colori); Antonio Canova (1757-1822), Endimione dormiente (1819, gesso); Michelange­lo Pace detto Michelange­lo di Campidogli­o (1625-1669 circa), Ritratto di un cane in un paesaggio (1650 circa, olio su tela); Giovanni Battista Tiepolo (1696-1770), Spaniel dell’infanta di Spagna ( 1763, olio su tela); Pieter Boel (1622-1674), Cane da ferma (1640, olio su tela)
Dall’alto a sinistra in senso orario, alcune opere esposte alla Reggia di Venaria: arte romana, Cave Canem, Napoli, Museo Archeologi­co (II secolo a.C., mosaico); Keith Haring (1958-1990), Man holding a dog (1995, matita su carta); Matteo Basile (1974), Alta Fedeltà (2007, stampa digitale a colori); Antonio Canova (1757-1822), Endimione dormiente (1819, gesso); Michelange­lo Pace detto Michelange­lo di Campidogli­o (1625-1669 circa), Ritratto di un cane in un paesaggio (1650 circa, olio su tela); Giovanni Battista Tiepolo (1696-1770), Spaniel dell’infanta di Spagna ( 1763, olio su tela); Pieter Boel (1622-1674), Cane da ferma (1640, olio su tela)

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