Corriere della Sera - La Lettura
Capolavoro (im)perfetto di tecnica e fragilità
Infinite volte studiato, copiato, riprodotto, il Cenacolo di Santa Maria delle Grazie a Milano dipinto da Leonardo tra il 1495 e il 1498 (sotto) amplifica in una dimensione tutta umana la narrazione evangelica. Perfette regole prospettiche traducono la gerarchia simbolica della scena: Cristo al centro, causa di reazioni e sentimenti, ogni discepolo nel suo personale alveo spaziale ed emotivo. Frutto a lungo meditato di studi, disegni, schizzi, tenuto da subito «in grandissima venerazione» come ricorda Vasari, il Cenacolo si è però molto presto «sottratto» al mondo, divenendo con il tempo sempre più fragile ed evanescente. Il lungo restauro terminato nel 1999 lo ha liberato dagli interventi che malamente avevano tentato di rimediare al deterioramento causato da una tecnica insolita e aggravato dalle offese della storia, dai soldati napoleonici, dalle bombe tedesche. La sua quasi miracolosa sopravvivenza ne ha solo aumentato il fascino. (anna villari)