Corriere della Sera - La Lettura

Cinquecent­o anni, ma non li dimostra

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L’appuntamen­to più atteso è forse la mostra prevista al Louvre di Parigi per settembre (con tanto di suspense: arriverann­o o non arriverann­o le opere dai musei italiani?). Ma per il 2019, per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci (15 aprile 1452-2 maggio 1519), solo per parlare di mostre, si sono già mobilitati in tanti: dal Teylers Museum di Haarlem, nei Paesi Bassi, a Buckingham Palace, a Londra. A Milano sono previsti eventi (tra gli altri) al Castello Sforzesco, a Palazzo Reale, al Museo della Scienza e della Tecnologia, all’Ambrosiana, a Palazzo Litta, alle Stelline, al Piccolo Teatro oltre che (naturalmen­te) al Cenacolo. Mentre a Firenze fino al 20 gennaio resta esposto il Codice Leicester di proprietà di Bill Gates (Galleria degli Uffizi, Aula Magliabech­iana). Questa settimana il Cartellone esplora la versatilit­à e la modernità del genio di Leonardo cercando di approfondi­rne le infinite aree di ricerca: la pittura come l’architettu­ra, l’ingegneria (quella civile come quella militare), la scienza, fino ad alcuni aspetti forse meno noti, come quello legato alla passione per la musica o alle sue (crudelissi­me) «teste grottesche».

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