Corriere della Sera - La Lettura
Le immagini L’architettura della fede
dallo studio TAMassociati è solo il più prossimo fra tanti esempi di edilizia religiosa in Italia, come dimostrano i 4 luoghi di culto pensati per Milano. Ecco una mappa tra modelli nobili ed esperimenti
Sopra: il rendering della chiesa della Resurrezione (2015) al Varignano di Viareggio (Lucca) dei TAMassociati che verrà consacrata l’8 giugno. Nella pagina accanto, in alto: il rendering della chiesa di Santa Maria delle Grazie (2019) progettata da Ferruccio Izzo a Casarea, nel Comune di Casalnuovo (Napoli). Sotto, da destra, in senso orario: la Kamppi Chapel (2012) di Helsinki dello studio KS2; la Chiesa di St. Jacques da la Lande (2018) di Alvaro Siza a Rennes, Francia; la Chapel A (2016) di Predag Vujanovic in Vojvodina (Serbia); la St. Henry’s Ecumenical Art Chapel (2005) di Matti Sanaksenaho a Turku (Finlandia)
Progetti
Il cantiere, se tutto va bene, inizierà in autunno e in quattordici mesi («con una buona impresa») Casarea, frazione da 2.548 abitanti del Comune di Casalnuovo, una quindicina di chilometri a NordEst di Napoli, avrà la sua nuova chiesa, quella dedicata a Santa Maria delle Grazie. Una chiesa, ma non solo: «Il nostro progetto — spiega a “la Lettura” Ferruccio Izzo, l’architetto alla guida della Izzo & Partners di Napoli vincitrice del concorso a invito bandito dalla Cei — prevede anche una sala e spazi dove i cittadini potranno incontrarsi, seguendo le indicazioni dell’ultimo Concilio che ha parlato di una chiesa che sia “terreno fertile” per l’intera comunità e non esclusivamente luogo di culto»; per questo è previsto anche un campo di calcio «che possa attirare i ragazzi di un’area molto frammentata». Una chiesa in pietra dai volumi semplici, che guarda alle architetture di Louis Kahn («un maestro nel suo approccio alla monumentalità e al senso civico del progetto»), ad Adalberto Libera, a Eduardo Souto de Moura e a David Chipperfield («con lui ho lavorato al Palazzo di Giustizia di Salerno che abbiamo appena concluso dopo vent’anni di traversie»).
Ferruccio Izzo si definisce «un cattolico abbastanza praticante» ed è convinto che «certe brutte chiese siano nate più che altro da un uso a volte “forzato” di simboli e spazi religiosi, da una mancanza di spiritualità che deriva dalla superficialità». Per l’altare della nuova chiesa ha voluto un’opera dalla religiosità molto contemporanea di Nino Longobardi ma sottolinea come, anche nel caso delle chiese e delle architetture sacre, non sia facile costruire in Italia: «Mio padre Alberto era architetto e ha costruito diversi edifici religiosi, dalla Facoltà di Teologia alla Chiesa di Santa Maria a Costantinopoli, nel centro di Napoli. Solo che lui le ha fatte che aveva 37 anni, io quando di anni ne ho ormai 58».
Il percorso della nuova parrocchia di Casarea comincia ora, proprio mentre si sta felicemente concludendo quello della Chiesa della Resurrezione al Varignano, ex quartiere operaio e oggi «di frontiera» di Viareggio, progettata dallo studio TAMassociati (fondato a Venezia alla fine degli anni Ottanta da Massi
mo Lepore, Raul Pantaleo e Simone Sfriso) che nel 2016 ha curato il Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia. Un percorso iniziato nel 2015 e che avrà il momento decisivo nella consacrazione di sabato 8 giugno. Non a caso sarà la nuova parrocchia di Viareggio, nata come quella di Casarea da un concorso a inviti bandito dalla Cei, a ospitare il 17 e il 18 giugno la prima sessione dell’annuale Giornata organizzata dall’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto su Comunità e progettazione. Dai progetti pilota alla progettazione pastorale culturale. Raccontiamo processi (la seconda sessione su Manutenzione e prevenzione. La tutela delle persone è i nve c e p r e v i s t a a L’Aquila per il 19 e il 20 settembre). «Varignano — racconta Lepore — è un quartiere di periferia, oltre l’Aurelia, un quartiere popolare con una storia operaia e che oggi è luogo di tensioni sociali. Siamo dovuti intervenire su una struttura preesistente e in tempi molto stretti per non lasciare sguarnito il quartiere».
Il nuovo edificio di culto è infatti nato al posto di una chiesa di preti operai e «di strada» che faceva da elemento di collante sociale per l’intero quartiere: «Abbiamo progettato una struttura semplice, un parallelepipedo solo più articolato rispetto all’originale, in un tipo di prefabbricato facile da assemblare che consentisse tempi di realizzazione brevissimi». TAMassociati ha poi scelto di conservare frammenti della vecchia struttura accanto ai nuovi lavori di Marcello Chiarenza: «Volevamo — aggiunge Lepore — che restasse memoria dell’esperienza precedente, per questo abbiamo mantenuto, tra l’altro, murales e crocifisso della vecchia chiesa, utilizzando il legno delle vecchie panche per fare le nuove. Sarebbe bello che qualcuno mettendosi a sedere potesse ritrovare le iniziali che aveva inciso qualche anno fa».
La missione è quella di una «sacralità sostenibile, autosufficiente per quello che riguarda l’energia» e di un luogo di culto che sia «anche una casa della memoria, un centro di socializzazione polivalente». Per Lepore, che a differenza di Izzo si definisce «laico», l’elemento religioso non è fondamentale: «Come studio abbiamo già progettato luoghi con la stessa necessità di spiritualità di una chiesa, spazi per l’elaborazione del dolore come può essere una camera mortuaria all’interno di un ospedale».
Ecco allora che la chiesa non è più uno spazio soltanto di preghiera. La stessa Cei sembra avere da tempo avvertito la necessità di una nuova spiritualità in architettura testimoniata, ad esempio, dal successo che continuano a registrare le dieci Vatican Chapels realizzate sull’Isola di San Giorgio a Venezia per la Biennale di Architettura 2018. Come modello per queste cappelle, oggi sottoposte a vincolo e diventate installazioni site-specific molto visitate, il curatore Francesco Dal Co aveva proposto la Skogskapellet, la «Cappella nel bosco» realizzata da Erik Gunnar Asplund tra il 1918 e il 1921 nel cimitero di Stoccolma (dove è sepolta Greta Garbo). Un capolavoro
La fine del cantiere per una nuova chiesa a Viareggio disegnata Missione La Conferenza episcopale italiana ha parlato di una chiesa che sia «terreno fertile» per l’intera comunità e non esclusivamente luogo di culto
Dopo la Biennale Le dieci Vatican Chapels realizzate sull’Isola di San Giorgio a Venezia nel 2018 restano sottoposte a vincolo e sono diventate installazioni site-specific molto visitate