Corriere della Sera - La Lettura
La natura versatile di Jean Arp l’anti-scultore che amava la poesia
Jean (Hans) Arp (1886-1966), artista dalle inclinazioni sovversive, ha aspirato sempre al superamento delle figure scultoree tradizionali e, esprimendosi attraverso forme organiche e linee sinuose, compie un lungo coraggioso percorso (sopra: Tête et coquille, 1933). Co-fondatore nel 1916 del movimento Dada, che teorizza l’anti-arte in contrapposizione con la cultura e il pensiero dominante, è diventato, grazie alla sua instancabile ricerca e il suo personale linguaggio, uno degli artisti più influenti del Novecento. La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia presenta La natura di Arp, a cura di Catherine Craft col Nasher Sculpture Center di Dallas (fino al 2 settembre, guggenheim-venice.it). È così proposta una lettura dell’artista franco-tedesco attraverso più di 70 opere, provenienti da musei e collezioni private. Arp dimostra di sapersi muovere con naturalezza tra culture e movimenti artistici, sempre a proprio agio come dadaista, surrealista o astratto, come pittore, scultore o poeta. (andrea fanti)