Corriere della Sera - La Lettura
Dark ma «progressivo» l’immaginario dei Tool
L’immaginario cupo e inquietante che richiamano è deciso e originale. Producono complessi e insoliti videoclip e suggestivi concerti. Questo è il metal progressivo dei Tool, quartetto di Los Angeles (sopra) guidato da Maynard James Keenan (1964). Si formano nei primi anni Novanta e subito si presentano come una potente macchina metal dall’umore dark. Il festival Lollapalooza e l’ep Opiate aiutano i Tool ad uscire dall’anonimato. Undertow (1993) definisce il suono miscelando grindcore, trash, hard e progressive dalle tinte oscure. Ænima (1996) ancora più sperimentale è il disco della consacrazione. Gli anni Duemila si aprono con Lateralus seguito dal difficile 10,000 Days (2006) che consolida il successo. Dopo 13 anni di attesa, annunci e smentite sta per arrivare il nuovo album. Nel frattempo il 13 giugno saranno a Firenze Rocks, insieme a The Smashing Pumpkins, Dream Theater (il 13), Ed Sheeran (il 14), Eddie Vedder (il 15), The Cure (il 17) e tanti altri (firenzerocks.it). (renzo matta)