Corriere della Sera - La Lettura

I buoi sono scappati La globalizza­zione va avanti

- Di ALESSIA RASTELLI

Antropolog­o, Arjun Appadurai è uno dei massimi esperti di postmodern­ità, sistemi complessi e migrazioni. «La Lettura» lo ha raggiunto alla vigilia del suo intervento alla rassegna «About a City», dedicata alle trasformaz­ioni urbane. «Finanza e commerci planetari, nonostante il Covid, non si fermeranno, come non si fermeranno gli spostament­i di popoli e merci. Né penso a un rafforzame­nto degli Stati nazionali. Il problema è come gestire tutto questo»

«Qualsiasi cosa accada, inclusa la pandemia di Covid-19, indietro non si torna: la globalizza­zione non si fermerà». Non ha dubbi Arjun Appadurai, tra i massimi studiosi al mondo proprio di globalizza­zione, processi migratori e mass media. A

«la Lettura» parla da Berlino, dove ora vive, in vista della partecipaz­ione venerdì 18 settembre alla rassegna About a City, a cura della Fondazione Giangiacom­o Feltrinell­i.

Professor Appadurai, perché ne è così sicuro?

«È troppo tardi. I buoi sono scappati dalla stalla e non si possono ricacciare dentro. Non è possibile tornare a un mondo che non sia dominato dal commercio globale, in cui le idee e le persone non si muovano ovunque. Lo stesso coronaviru­s viaggia oltre i confini e si è innescata una collaboraz­ione sovrannazi­onale per sconfigger­lo. Persino gli esperti cinesi si sono spostati all’estero. Sul piano della ricerca scientific­a è in corso un fitto scambio di informazio­ni. E anche al livello delle aziende farmaceuti­che, sebbene ciascuna persegua il proprio profitto, la trasmissio­ne dei dati sta avvenendo».

Pro c e s s i c he c o nv i vo no c o n una spinta opposta, quella a chiudere i confini, a limitare gli spostament­i per ridurre il contagio.

«La globalizza­zione può avere velocizzat­o la propagazio­ne del virus, la sua imprevedib­ilità, anche se epidemie del passato, come la Spagnola, ci dicono che ci sono anche altri fattori. Dunque, certo, è stato necessario monitorare gli spostament­i tra i Paesi, rallentare. Ma i supermerca­ti vendono ancora prodotti da tutto il mondo. Gli scambi, ma anche le relazioni politiche tra i Paesi non si sono fermati. Le restrizion­i che ci sono state vanno comunque rapportate a tutto quello che è andato avanti. E, in secondo luogo, non so quanto dureranno. A meno che il

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