Corriere della Sera - La Lettura

Colpire al cuore il vampiro: il gioco pericoloso di Twilight

- Di SEVERINO COLOMBO

Esce in Italia «Midnight Sun», quinto tassello della saga lanciata da Stephenie Meyer nel 2005 e diventata una fortunata serie di film. L’amore tra Bella ed Edward stavolta è raccontato dalla parte di lui, la cui passione ha effetti potenzialm­ente omicidi: «Ho impiegato anni a scriverlo. Altre puntate seguiranno ma non subito. Sono mormone e forse la mia fede condiziona il mio stile»

Ivampiri sono tornati. A 15 anni da Twilight, primo titolo della saga da 160 milioni di copie con al centro il tormentato amore tra l’umana Bella Swan e il vampiro Edward Cullen, esce Midnight Sun, quinto atteso tassello della serie: la love story vissuta dalla prospettiv­a del vampiro. A pochi giorni dall’uscita in Italia «la Lettura» ha incontrato l’autrice Stephenie Meyer.

Che cosa l’ha spinta a scrivere la storia vista da un vampiro innamorato?

« Twilight è stato ispirato da un sogno che ho fatto. L’idea di Midnight Sun mi è venuta mentre lavoravo al montaggio di New Moon (secondo capitolo della saga, ndr). Il primo giorno di scuola di Bella a Forks è molto più intessente visto da Edward: per lei ciò che accade è che va in una nuova scuola, vede un bel ragazzo, lui la fissa. Per Edward, be’, lui quasi uccide 20 innocenti, la vede e la sua vita è capovolta. Decisi di scrivere solo il primo capitolo come esercizio per vedere quanto sarebbe cambiata la sensazione della storia con il vampiro protagonis­ta. È stato così eccitante, che ho continuato».

Nel 2008 alcuni contenuti del libro sono stati diffusi illegalmen­te in rete. Quanto è diversa la storia che il lettore ha tra le mani oggi da quella? C’è una ragione che l’ha convinta a riprendere in mano «Midnight Sun»?

«Non ho mai smesso di lavorarci. Ci sono state lunghe pause nella scrittura, ma Midnight Sun è sempre stato nella mia testa e ho continuato a giocherell­arci anche quando ero immersa in altri libri. Ci è voluto molto, molto tempo per la redazione. Ma scritta l’ultima parola ho iniziato il processo di pubblicazi­one: sapevo che i fan stavano aspettando da tempo e non volevo altri ritardi. Nonostante gli anni trascorsi tra l’inizio di questa versione e il completame­nto, nulla è veramente cambiato. Twilight era lo scheletro della storia, ed era permanente e immutabile: la versione di Edward era solo carne attorno allo scheletro».

Come ha lavorato? Ha aggiunto parti nuove? O ha rivisitato materiali scritti in precedenza?

«Ho scritto questa storia di seguito, un capitolo dopo l’altro. Sono più lenta quando procedo in ordine cronologic­o, ma non sono stata in grado di uscire da quello schema con questo libro. Per alcuni capitoli mi ci sono voluti davvero anni, altri hanno richiesto solo pochi giorni. Ci sono molti nuovi pezzi nella storia di Edward. Tutto quello che è successo mentre Bella era lontana da lui è nuovo, e poi ci sono molti flashback della vita del vampiro. Anche i suoi pensieri nei momenti in cui è con Bella sono nuovi. Quando scrivo faccio costanteme­nte modifiche, quindi rivedo ciò che ho scritto in precedenza più e più volte, cercando parole che potrebbero essere migliori o sfumature di significat­o da aggiungere».

Nel romanzo in più di un’occasione riesce a far battere il cuore al lettore. Come lavora sui sentimenti?

«Scrivo i sentimenti sentendoli. Non saprei come fare altrimenti. Non penso mai coscientem­ente alla reazione del lettore mentre scrivo, sto solo vivendo le emozioni. Mi immergo molto e sento ciò che provano i miei personaggi, con la stessa forza. Questa è una delle ragioni per cui Midnight Sun era difficile da scrivere; ho avuto modo di sentire su me stessa i dubbi, l’ansia e il senso di colpa di Edward. Non è stato piacevole».

Il volo nel bosco di Bella aggrappata a Edward o il loro intenso bacio: è stato difficile scrivere queste scene cult viste da Edward?

«Sì, molto. Sapevo quanto fossero importanti per i fan di Twilight e questo ha aggiunto uno strato di pressione. Inoltre, in queste scene cult Bella conosce ogni parola che Edward ha detto, ogni mossa che ha fatto, ogni lampo di emozione sul suo viso. Questo mi ha lasciato pochissimo spazio per creare qualsiasi cosa. Scrivo più velocement­e (e mi diverto molto di più) quando riesco a fare qualcosa di nuovo. Queste scene erano molto limitanti, da qui la lentezza nello scriverle».

Rilegge ad alta voce ciò che scrive?

«Mai, non mi piace il suono della mia voce. Né lascio che qualcun altro legga quello che sto scrivendo».

Edward è sensibile, rispettoso, appassiona­to: gli uomini hanno molto da imparare dai vampiri. Il #MeToo ha influenzat­o la sua scrittura e il suo sguardo su di lui?

«No, nessuna influenza. Midnight Sun era vincolato alla storia che avevo scritto nel 2003 con Twilight, è solo l’altra metà di quella storia. Tuttavia, il movimento #MeToo non mi ha detto nulla che non sapessi già sul modo in cui le donne vengono trattate in questo mondo, ed Edward è stato in qualche modo un antidoto. Sebbene abbia difetti, vede sempre Bella come un essere umano, mai come un essere inferiore, priva di valore o come un oggetto. Al contrario la considera migliore di lui, più importante, e la tratta di conseguenz­a».

Con quale personaggi­o letterario sente di avere più elementi in comune?

«Tendo ad amare i personaggi a cui vo

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