Corriere della Sera - La Lettura
Siedlecki mostra il lato B della scultura
Manufatti non finiti che, più del risultato, svelano il processo. Si ispirano alla tecnica della fusione a cera persa nepalese le sculture allineate da Namsal Siedlecki nell’ambito della sua personale, Mvah Cha (Crisalidi), al Pastificio Cerere di Roma (fino al 30 novembre, pastificiocerere.it). Nel progetto a cura di Marcello Smarrelli l’artista (Greenfield, Usa, 1986), vincitore dell’edizione 2019 del Premio Cairo, presenta per la prima volta nel nostro Paese le opere in bronzo esposte nel 2019 a Patan, presso Kathmandu, grazie al sostegno dell’Italian Council. In Nepal, Siedlecki ha approfondito la tecnica scultorea che, a differenza di quella praticata in Occidente, utilizza una malta di argilla, sterco di vacca e pula. Mostrando gli involucri spessi e informi (sotto) che, pur nell’indeterminatezza, conservano riferimenti all’iconografia religiosa buddhista e indù. Ad amplificare la sensazione di spiritualità evocata dai totem primitivisti, le offerte tradizionalmente dedicate alle divinità. ( maria egizia fiaschetti)