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Le nove anime degli Stati (dis)Uniti
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Sceneggiare «Lacci»? Un tradimento fedele
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Il vendicatore si guarda allo specchio
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Il cinismo dei potenti tarlo della modernità
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Parlare tra vecchi amici è come giocare a tennis
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RABBIA ROCK CONTRO TRUMP
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Dollari, dollari, dollari Il sogno è un bancomat
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Voce del Labanof
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A odiare s’impara E l’America odia
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LA MUSICA CANTATA DAI PADRI PELLEGRINI
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QAnon, il delirio dei complottisti
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Evangelicali e cattolici Sfida tra urne e anima
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La nonviolenza senza trattino? Tutt’altro che passiva
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Maestro liberale o tecnocrate Il ’900 di Platone
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Un al vaglio di Nietzsche e di Popper
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Apartheid, Cile Anche la politica gioca a tennis
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Ecco, ho scritto un dipinto (in quattro stagioni)
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La precaria assunta come angelo scopre i disservizi del Paradiso
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La serialità vive se accompagna le età dei lettori
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La vita non fa magie Graham Swift sì
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Caccia all’uomo che non aveva rimorsi
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Dal Laos al mondo, la diaspora dei ragazzini
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Candido allo Strega questo criminale
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Il parco dell’infanzia diventa Spoon River
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L’ultima lettera di Jacopo. Che non è Ortis
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Il mestiere di scrivere: vincono i francesi
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Il ritorno della Pigna
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Le belle e le zingare La mia Borghese
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Leggere un libro e visitare musei fa bene alla salute
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Portare il mondo letterario e teatrale di «Lacci» al cinema è un teletrasporto: un altro linguaggio, un’altra galassia. Nella quale troviamo attori e oggetti: ogni scena è una reinvenzione sulla base di corpi, piatti, caffè...
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La nostra serie tv nasce dallo studio della criminalità
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Il sogno non è finito
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L’ULTIMO COLTRANE GIGANTE DEL JAZZ
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Lucrezia debutta nel teatro a fumetti
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L’amore tra i vinti è impossibile
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Un muro pieno di buchi, un palcoscenico disabitato
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Il tormento della storia, gli orrori nella famiglia
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Danza Don Giovanni con Edipo e il # MeToo
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IL SOPRANO CARELLI CHE SFIDÒ IL DUCE
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L’urlo della regista iraniana «II pappagallo soffoca»
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È sempre più difficile riuscire a comunicare
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Amici e fienili La rete segreta delle dediche