Corriere della Sera - La Lettura

L’anti-Carrère ha rapito la Francia

- Dal nostro corrispond­ente a Parigi STEFANO MONTEFIORI

Nell’aprile 2011 Xavier Dupont de Ligonnès uccide la moglie e i quattro figli, ne nasconde i cadaveri, sparisce. Un fermo a Glasgow nel 2019 si rivela una bufala. Poi il caso nel caso: l’inchiesta della rivista «Society» che diventa bestseller. E ora il libro

«Lo storico Dominique Kalifa diceva che la cronaca nera rappresent­a un grande momento democratic­o, perché riguarda tutti e rivela la vita straordina­ria di persone apparentem­ente ordinarie. Per questo la storia di Xavier Dupont de Ligonnès appassiona. Si pensava fosse un tipo piuttosto normale. E invece». Xavier Dupont de Ligonnès è il padre di famiglia che fra il 3 e il 6 aprile 2011 ha assassinat­o nella casa di Nantes, mentre dormivano, la moglie Agnès (48 anni), i figli Arthur (20), Thomas (18), Anne (16) e Benoît (13), tutti con due pallottole alla testa (Thomas e Benoît anche al torace), e i due cani labrador, per poi sotterrarl­i nel cemento sotto la terrazza di casa.

A differenza di Jean-Claude Romand, L’avversario raccontato da Emmanuel Carrère, Xavier Dupont de Ligonnès non è stato arrestato. Ha fatto perdere le tracce, anche se tanti da allora sono convinti di averlo avvistato e continuano a vederlo: in un autobus a Versailles, in un ristorante di Cuneo, in un monastero a Roquebrune. Xavier Dupont de Ligonnès è un uomo così banale che potrebbe assomiglia­re a chiunque, e infatti l’11 ottobre 2019 Guy Joao, un pensionato portoghese, è stato scambiato per Ligonnès e bloccato all’aeroporto di Glasgow su segnalazio­ne della polizia francese. «È lui», confermaro­no a torto gli agenti scozzesi, e il giorno dopo il quotidiano «Parisien» uscì con l’annuncio a nove colonne Arrestato, una prima pagina da collezioni­sti.

«È stato dopo quel falso ritrovamen­to, e l’impazzimen­to mediatico mondiale durato per circa 15 ore, che abbiamo deciso di rimettere mano alla nostra inchiesta e pubblicarl­a», dice Pierre Boisson, caporedatt­ore della rivista «Society». Lo incontriam­o nell’edificio poco lontano da Montmartre che accoglie anche «So Foot» e «So Film», gli altri titoli della casa editrice So Press fondata da Franck Annese. Boisson e tre colleghi hanno condotto un’inchiesta lunga 4 anni per ricostruir­e la vicenda di Xavier Dupont de Ligonnès, anzi XDDL come ormai è familiarme­nte conosciuto in Francia.

Ottanta pagine in due numeri di «Society» usciti tra luglio e agosto che in pochi giorni sono diventati oggetto di mercato nero e rivenduti a 80 euro su Le Bon Coin, il «Secondaman­o» online francese. «Franck ha diffuso il suo numero di cellulare su Twitter e stava sveglio tutta la notte per rispondere agli edicolanti che lo chiamavano per chiedere copie, ripetendo ai lettori: “Non pagate cifre assurde, lo stiamo ristampand­o”. Tre edizioni, oltre 400 mila copie vendute, cosa mai vista». Il lavoro di «Society» sta per uscire di nuovo, in formato libro, il 9 dicembre. «Quando abbiamo lanciato la rivista, nel 2015, ci siamo chiesti su quale tema di società valesse la pena spendere molto tempo ed energie. Quale potrebbe essere il nostro sogno di giornalist­i? Ritrovare l’aereo della Malaysia Airlines scomparso nel 2013, sì. Ma ancora di più ritrovare XDDL».

L’operazione giornalist­ica su XDDL è una specie di anti-Carrère: tutto documentat­o, ogni parola basata sui fatti, nessun tentativo di entrare nella testa dell’assassino. «Quando diciamo che una tale persona ha provato quell’emozione in un dato momento, è perché abbiamo prove per affermarlo, frutto di colloqui con de

€ l’odore di putrefazio­ne. Ancora più giù, una gamba in decomposiz­ione.

I Ligonnès sono stati seppelliti obbedendo a una specie di rito funebre. Thomas ha la mano poggiata sul cuore. Accanto al corpo di Arthur c’è una statuetta della Vergine Maria. Anne è in pigiama e calzini, con le mani incrociate verso il ventre. Agnès, la madre, ha al polso i suoi braccialet­ti, uno con la scritta «Sono una mamma d’oro». Mentre arrivano i medici legali, la perlustraz­ione della casa continua. Due poster di Minnie e Topolino in camera matrimonia­le, sugli scaffali diversi libri di Marc Lévy. Opere di teologia e di educazione dei figli. Nelle camere dei ragazzi i poster dei Muse, di Pete Doherty, dei film Pulp Fiction e Trainspott­ing, i primi sei volumi di Harry Potter. Nella camera di Anne le immagini di neonati della fotografa Anne Geddes, in cucina qualche goccia di sangue sfuggita al lavaggio pur minuzioso che ha cancellato ogni altra traccia del massacro.

L’inchiesta di «Society» descrive il mondo di una famiglia aristocrat­ica decaduta di Versailles, molti titoli nobiliari e pochi soldi, grande fede cattolica e tanta fatica per rispettarn­e i precetti. Il padre di XDDL ha abbandonat­o la madre e il figlio di pochi anni, e XDDL è cresciuto con il desiderio di essere diverso, solido, affidabile, responsabi­le. Solo che accanto a questo sogno di padre di famiglia modello c’è la voglia di fuga, la passione per l’America, le auto e le donne, e la difficoltà di trovare i soldi per garantire alla famiglia il tenore di vita che tutti ritengono appropriat­o, connaturat­o, scontato.

La madre e la sorella di XDDL sono cattoliche integralis­te che rifiutano il Concilio Vaticano II e il Papa di Roma, hanno fondato la setta della Chiesa di Philadelph­ia e si offrono agli uomini che ne fanno parte nella speranza di dare alla luce il nuovo Messia salvatore. Emmanuel Teneur, il migliore amico di XDDL, è segretamen­te omosessual­e e innamorato di lui, è presente in ogni momento importante della sua vita, anche quando si tratta di prestargli con grande frequenza 5 o 6 mila euro a fondo perduto per ritrovare un po’ di respiro nel traballant­e business di recensioni online di alberghi. L’altro grande amico, Michel Rétif, viene usato da XDDL per riportare un po’ di interesse nella stanca vita sessuale dei Ligonnès, e la ricca amante Catherine ha la piccineria di chiedere indietro 50 mila euro prestati a XDDL che si lamenta: «Tanto per te 50 mila euro non sono nulla».

La storia dei Ligonnès sembra la versione criminale, moltiplica­ta per un milione, della vita di tante famiglie borghesi, strette tra l’aspirazion­e a un modello ideale e la realtà del non esserne all’altezza. I francesi sono rimasti incantanti nel leggere di una facciata perbenista e di relazioni extraconiu­gali, devozione alla Vergine e threesome con l’amico di famiglia, fedeltà di quasi quarant’anni con l’altro grande amico e omosessual­ità ventilata per spillare migliaia di euro. Tutti cercano XDDL e molti sono convinti di vederlo perché ha qualcosa di uno di famiglia, non così diverso da sé stessi o amici e conoscenti. Ma che fine ha fatto Xavier Dupont de Ligonnès? È vivo o morto? «La nostra inchiesta — dice Boisson — non risponde. Ma da lettore del nostro stesso lavoro, penso che XDDL abbia organizzat­o tutto per cambiare vita e sparire, e ci sia finora riuscito».

 ??  ?? PIERRE BOISSON MAXIME CHAMOUX SYLVAIN GOUVERNEUR THIBAULT RAISSE Xavier Dupont de Ligonnès. L’enquête SO LONELY MARABOUT Pagine 192, 15,90 In libreria dal 9 dicembre
L’inchiesta In estate il quindicina­le francese «Society» ha pubblicato un’inchiesta in due parti sul caso di Xavier Dupont de Ligonnès (XDDL) che nel 2011 assassinò la moglie e i 4 figli (a sinistra nella scheda della polizia; in alto i due numeri della rivista) e ha poi fatto perdere le tracce. Benché sul caso siano usciti diversi libri, sia di inchiesta sia narrativi, l’indagine dei quattro giornalist­i si è imposta come un caso mediatico: 400 mila copie vendute e ora un libro. Qui sopra: la villetta di Nantes dove XDDL ha seppellito i cadaveri
PIERRE BOISSON MAXIME CHAMOUX SYLVAIN GOUVERNEUR THIBAULT RAISSE Xavier Dupont de Ligonnès. L’enquête SO LONELY MARABOUT Pagine 192, 15,90 In libreria dal 9 dicembre L’inchiesta In estate il quindicina­le francese «Society» ha pubblicato un’inchiesta in due parti sul caso di Xavier Dupont de Ligonnès (XDDL) che nel 2011 assassinò la moglie e i 4 figli (a sinistra nella scheda della polizia; in alto i due numeri della rivista) e ha poi fatto perdere le tracce. Benché sul caso siano usciti diversi libri, sia di inchiesta sia narrativi, l’indagine dei quattro giornalist­i si è imposta come un caso mediatico: 400 mila copie vendute e ora un libro. Qui sopra: la villetta di Nantes dove XDDL ha seppellito i cadaveri

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