Corriere della Sera - La Lettura

DANIELE DEL GIUDICE

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Lo stadio di Wimbledon EINAUDI Pagine 152, € 15

Lo scrittore

Daniele Del Giudice (a sinistra, foto Errebi/Mirco Toniolo) è nato a Roma l’11 luglio 1949. Per molti anni ha vissuto a Venezia, dove è morto il 2 settembre 2021, dopo essere stato colpito da una forma precoce di morbo di Alzheimer. Nella città lagunare è stato promotore del laboratori­o permanente e progetto culturale «Fondamenta» del cui comitato scientific­o hanno fatto parte José Saramago, Claudio Magris e Predrag Matvejevic. Pilota dilettante, appassiona­to di volo e di viaggi, nel 1990 aveva fatto una lunga escursione in Antartide da cui è nato un Taccuino australe. Agli esordi ha lavorato a «Paese Sera» come giornalist­a e critico. Come scrittore ha esordito nel 1983 con Lo stadio di Wimbledon, breve romanzorep­ortage in cui raccontava la storia di un incontro impossibil­e: quello tra un giovane scrittore senza nome e l’intellettu­ale triestino Bobi Bazlen, tra i fondatori di Adelphi, che non ha lasciato nulla di scritto. Una figura inafferrab­ile, quella di Bazlen, a cui anche Roberto Calasso, morto il 29 luglio 2021, ha dedicato il volume postumo Bobi (Adelphi). A quel primo libro di Del Giudice sono seguiti: Atlante occidental­e (1985), Nel museo di Reims (1988), Staccando l’ombra da terra (1994, Premio Bagutta), Mania (1997), I-Tigi. Canto per Ustica (2001 e 2009, testo di uno spettacolo teatrale scritto con Marco Paolini, andato in scena nel 2000, nel ventennale della strage), Orizzonte mobile (2009), In questa luce (2013) e I racconti (2016). Nel 2002 gli è stato assegnato il premio Feltrinell­i - Accademia dei Lincei per il complesso della sua opera narrativa, e nel 2021 il Premio Fondazione Il Campiello alla carriera. I suoi libri sono stati tutti pubblicati da Einaudi

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