Corriere della Sera - La Lettura
È giusto inseguire il delatore di Anne
Il 4 agosto 1944, il sergente delle SS Karl Josef Silberbauer ricevette una telefonata nel suo ufficio di Amsterdam. Era arrivata una segnalazione su un nascondiglio di ebrei in un magazzino al 263 di Prinsengracht, nel centro della città. La segnalazione corrispondeva a verità. La pattuglia capitanata da Silberbauer trovò otto persone recluse da più di due anni in una soffitta (Kafka e Beckett erano due dilettanti). Una di loro, Anne Frank, quindici anni, dimenticò di portare via il suo diario al momento della cattura. La fine della storia è nota. Non si è mai saputo, invece, chi fu il delatore. Molti hanno provato a risolvere il mistero e molti sono stati i sospettati. Adesso in Chi ha tradito Anne Frank Rosemary Sullivan racconta la colossale indagine condotta da un gruppo di ricercatori coordinato da Vince Pankoke, esperto detective dell’Fbi. Gli investigatori hanno lavorato certosinamente per cinque anni con le tecniche poliziesche più avanzate (intelligenza artificiale compresa) e hanno individuato il più probabile delatore in un notaio ricchissimo, appassionato d’arte, in contatto, tra l’altro, per questioni professionali (acquisizioni di quadri) con Hermann Göring, il vice-Hitler. L’inchiesta ha provocato accuse di ogni genere ai suoi autori: scoopismo, sensazionalismo, revisionismo e antisemitismo (il delatore indicato era ebreo e faceva parte del Consiglio ebraico, organizzazione voluta dai nazisti per governare la comunità ebraica). L’indagine è, in realtà, avvincente, super accurata, coscienziosa e, viste le reazioni suscitate, anche coraggiosa. In un suo bellissimo romanzo, Philip Roth immaginò che Anne Frank fosse scappata dal Lager in America e che l’eroe del romanzo, un giovane scrittore ebreo (lo stesso Roth sotto falso nome), se ne innamorava e sognava di sposarla. Ma questa è letteratura, altissima, struggente letteratura. La realtà è stata più feroce e qualsiasi indagine per appurare ciò che ancora va appurato sarà sempre benvenuta.