Corriere della Sera - La Lettura
Un italiano habitué del Tibet
Le ricerche furono «minuziose e pazienti» ma lo stesso Giuseppe Tucci sapeva di non «aver detto l’ultima parola» sul Tibet occidentale con la spedizione del 1935. Il grande tibetologo aveva voluto esplorarlo «prima che l’ingiuria del tempo e l’abbandono degli uomini avessero cancellato il ricordo di una civiltà totalmente votata alla morte». Santi e briganti. Nel Tibet ignoto è ancora oggi una lettura memorabile (Hoepli, pp. 205, € 29,90).