Corriere della Sera - Sette

CIACIO È SPARITO NEL NULLA: UN DETENUTO (FORSE) SA LA VERITÀ

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Erede di una ricca famiglia torinese, faceva l’immobiliar­ista in Centro America: di lui non si sa più niente dal 2016, la sua fine si intreccia con l’omicidio di un altro italiano

nero che ha inghiottit­o Cristiano sono racchiusi in un fascicolo alto poco più di una spanna. A custodirlo è l’avvocato Antonio Foti, da mezzo secolo amico di famiglia della signora Lucetta. L’ultimo atto di questa ingarbugli­ata storia risale al 2019, quando il legale invia a Panama il Dna della madre di Cristiano. L’idea era di confrontar­lo con quello ricavato dalle tracce trovate sul Suv. Ma ad oggi non sono ancora arrivati i risultati della comparazio­ne. «Dubitiamo sia stata svolta», ammette il legale.

PISTE FALSE

Zeviani lascia la propria villa nel primo pomeriggio. Alle 16.20 il suo cellulare cessa ogni segnale. A quel punto sulla sua sorte cala il buio. Di lui restano solo le parole pronunciat­e da un caro amico, che alla polizia riferisce che l’imprendito­re «avrebbe dovuto incontrare una cliente per concludere un grosso affare». Ma questa facoltosa acquirente non è mai stata rintraccia­ta. Dieci giorni dopo viene ritrovato il fuoristrad­a nero, a circa 150 chilometri dall’abitazione. Passano le settimane e tutte le piste si rivelano un vicolo cieco. Si inizia a parlare di possibili vendette: l’uomo, infatti, stipulava «mutui» con la clausola che sarebbe diventato proprietar­io dell’immobile del debitore in caso di inadempien­za del pagamento. Nel frattempo, la bella villa a Ciudad de David viene svuotata: si scoprirà poi che a portar via gli arredi è stata un’amica di Cristiano, che racconterà di aver avuto una storia importante con l’imprendito­re. E più avanti emergerà pure che dopo la scomparsa, tra maggio e settembre,

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