Corriere della Sera - Sette

IL RINOCERONT­E CHE CAVALCA L’ONDA DEL TIMORASSO

- COLLI TORTONESI

Rivetti e la rinascita del bianco autoctono piemontese

«Sull’Alta Langa avevamo già piantato le nostre bandiere. Mi sono chiesto: perché non provare con la stella nascente dei bianchi piemontesi?». Giorgio Rivetti, esponente dei Barolo Boys con l’azienda La Spinetta (un gruppo da 300 ettari con quattro cantine in Piemonte e Toscana), cavalca l’onda del Timorasso, riscoperto da Walter Massa negli Anni

80. Molti produttori piemontesi (e non solo) hanno investito sui Colli Tortonesi, nella Doc Derthona. Il mezzo ettaro di vigna di Timorasso che resisteva nel 1987 si è moltiplica­to: 200 ettari e 600 mila bottiglie. «All’inizio ho acquistato 26 ettari di terra incolta», racconta Giorgio. «Il Timorasso è un vitigno difficile, serve cultura contadina, non è un gioco. In due anni il valore della terra è raddoppiat­o. Presto tutti i 26 ettari saranno in produzione». Gli ettari intanto sono diventati

35. Sarà costruita anche una cantina nel comune di Montemarzi­no. Le vigne si trovano a una altitudine di 400-450 metri, «perché il riscaldame­nto globale ci spinge verso l’alto», spiega Rivetti. «Siamo entrati in punta di piedi in questa avventura, presto arriverà un cru». La prima annata del Piccolo Derthona Timorasso della Spinetta (nell’etichetta c’è il simbolo aziendale, un rinoceront­e disegnato da Dürer) è stata la 2019: la caratteris­tica e lieve nota di idrocarbur­o sfuma nei profumi agrumati. È sapido e robusto, senza spingere sulla forza alcolica. «Avrà una lunga vita, almeno 20 anni», promette Rivetti, che ne decanta «la complessit­à minerale».

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