Corriere della Sera - Sette

ALL’INIZIO FU BECKHAM IL METROSEXUA­L È VIVO E LOTTA CON NOI

- FLUIDITÀ DI STILE

Mahmood in gonna, Damiano e il sex toy al collo

Il verbo con il quale si risolve tutto è: sdoganare. Così se Harry Styles sulla cover di Vogue Usa o Mahmood on stage a Sanremo indossano la gonna, entrambi ne hanno sdoganato l’utilizzo. In realtà stagione dopo stagione all’insegna delle (quasi) inclusivit­à e fluidità, il look maschile è cambiato. E questo non implica scelte di letto, bensì solo di stile. Di sentirsi a proprio agio in un certo habitus, aristoteli­camente una certa abitudine. Piuttosto che parlare di un uomo in gonna è giusto parlare di un uomo che ha scelto (mai prescinder­e però dal buon gusto) una certa abitudine. Potremmo dire che c’è stato il passaggio di testimone a una nuova forma di metrosessu­alità. In principio era il bel David Beckham, ed erano vent’anni fa. L’uomo curato, pulito e con un velo di make up fece tremare a molti i polsi dei canoni della virilità. Non successe poi nulla. Ora è la volta di gonne lunghe e medie, pantaloni fluidi, trucco evidente. Sino ai gioielli mutuati dai sex toys. Vedi Damiano dei Måneskin star sul palco di Sanremo e ai Brit Awards di Londra (nella foto) con look fluido: bolero in lurex, pantaloni in latex nero e chopper al collo con piercing sex toy by Gucci by Alessandro Michele, l’alfiere di questa fluidità. Pure Mahmood a Sanremo si è presentato con gonna di Burberry e poi look analogo ma di Fendi. Sul red carpet degli Oscar lo aveva già estremizza­to Billy Porter con tuxedo su gonna lunga a ruota. La lente di ingradimen­to di cover e red carpet aiuta. In realtà gli uomini le gonne le hanno sempre utilizzate. E nessuno ha mai messo la virilità di un uomo in kilt. Anzi, anzi, anzi.

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