IL COLORE DEL GUSCIO DIPENDE DALLA RAZZA DELLA GALLINA, QUELLO DEL TUORLO SOLO DAI MANGIMI: CHE SIA PIÙ O MENO ROSSO NON È UN INDICE DI QUALITÀ
Scadenza
Piccole: sotto i 53 g (tanto albume, ideali per le merighe). Medie: di almeno
53 g (con il miglior rapporto tuorlo/ albume, indicate a tavola).
Grandi: di almeno 63 g (tuorlo grosso). Grandissime: di almeno 73 g (hanno la maggior precentuale di tuorlo, ottime per creme e zabaioni). Le uova possono essere definite “extrafresche” per 9 giorni dalla data di deposizione (obbligatorio indicarla in questo caso), poi vengono declassate a “fresche”. In ogni ni c caso, scadono 28 giorni dopo la deposizione. La media nazionale del consumo di uova supera le 200 a testa in un anno ma, di queste, oltre 70 le mangiamo senza rendercene conto: sono quelle “nascoste”, cioè contenute in pasta, biscotti e altro. La buona notizia è che le uova fanno bene. Contengono un’alta percentuale di proteine nobili, sono prive di zuccheri, ricche di colina e metionina (che proteggono le cellule del fegato e aiutano il metabolismo dei grassi) e basse in calorie. Inoltre 2 terzi dei grassi che contengono sono buoni (insaturi). E il colesterolo? Grazie al miglioramento dei mangini è diminuito del 30%, arrivando a 170 mg per uovo: una dose non bassa, ma che consente di mangiarne 2 in un giorno senza sforare la massima dose consigliata (375 mg). I nutrizionisti consigliano di non superare le 4 settimanali, comprese quelle nascoste. Il tipo di allevamento (a terra o in batteria), cambia le condizioni di vita delle galline, ma non la qualità delle uova, che dipende solo dai mangimi e dalle cure riservate agli animali. Ovvero solo 68/80 calorie per uovo, secondo le dimensioni