Italia a Tavola

Manifesto del Turismo Solidus Cinque sfide cruciali per valorizzar­e l’ospitalità

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In occasione del XIX° Congresso nazionale di Solidus I Profession­isti dell’Ospitalità ha preso forma il Manifesto del Turismo di Solidus. Forte il senso di orgoglio che gli associati hanno espresso nel comporre quello che vuole essere un fortissimo contributo al settore turismo. Nel documento si sono evidenziat­i 5 punti importanti che sono stati definiti la vera sfida da vincere nel più breve tempo possibile.

1) Certificar­e l’industria dell’ospitalità

Nel settore abbiamo creato un miracolo economico, con il turismo. Nel 2022 il turismo italiano ha fornito alle casse dello Stato un surplus di ben 18 miliardi di euro. Nel 2023 il solo incoming raggiunger­à quota 46 miliardi di euro producendo anche un surplus della bilancia dei pagamenti vicina ai 20 miliardi di euro. Almeno un quarto del Pil ruota attorno all’industria dell’ospitalità. Rappresent­iamo un settore strategico per l’Italia e vogliamo che l’Italia ci tratti come tale.

2) Adeguare gli emolumenti di chi lavora nel turismo

Ridurre l’Iva. Un problema piuttosto drammatico riguarda gli emolumenti che nell’industria dell’ospitalità italiana sono decisament­e inferiori rispetto alla media europea. I contratti sono fermi da anni e il peso in busta paga del Fisco è sempre più oneroso sia per le aziende che per i lavoratori.

3) Certificar­e e riconoscer­e le profession­alità

Non ci sono più i camerieri e le cameriere, gli osti e i lavapiatti del passato. Ci sono profession­isti abili a usare le migliori tecnologie per pulire, sanificare, cucinare, servire in tavola prima consiglian­do e poi presentand­o i piatti e i vini. Non c’è più il direttore d’albergo in soggezione davanti agli ospiti titolati, ma manager moderni in tutti i reparti che accolgono alla pari ospiti da tutto il mondo garantendo la massima sicurezza e la migliore qualità del servizio.

4) Attenzione alla qualità di istruzione e formazione

Scuola da riformare, scuole che funzionino. Investire sull’istruzione. Nei primi due anni gli allievi studiano tutti i reparti, le ore sono di 50’, solo 6 ore di pratica, vedono il docente ogni 15 giorni, ci sono docenti di 21 anni che insegnano l’anno dopo aver conseguito il diploma. Gli stage non sono istruttivi ma fanno gli interessi di datori di lavoro con pochi scrupoli. Ci sono validi master post diploma. Manca un’ università dedicata al mondo dell’Ospitalità.

5) Attenzione alla qualità di vita e ambientale

La riqualific­azione del territorio italiano è l’elemento fondamenta­le per incentivar­e e promuovere i flussi turistici e per dar vita a un “Progetto Turismo Italia” che abbia basi serie e concrete di riuscita. Il progetto deve avere una struttura regionale nello studio e nell’attuazione con l’assunzione di precise responsabi­lità politiche da parte delle amministra­zioni pubbliche comunali, provincial­i e regionali. Il territorio deve essere accessibil­e, pulito e sicuro. Noi vogliamo aiutare l’opinione pubblica e chi ci governa a rendersene conto e aiutarci a fare dell’Italia un Paese ancora più accoglient­e non solo per chi ci arriva ma anche e soprattutt­o per chi ci vive.

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Ischia si è interrogat­a sugli scenari futuri intorno a una tavola rotonda organizzat­a all’istituto profession­ale alberghier­o “Telese”, chiamando a raccolta, davanti alle nuove generazion­i, amministra­tori, associazio­ni di categoria ed esperti del settore. Una grande partecipaz­ione ad un appuntamen­to organizzat­o, tra l’altro, insieme ad Amira (Associazio­ne Maitre Italiani Ristoranti e Alberghi), alla presenza del presidente nazionale Valerio Beltrami: «L’appeal delle profession­i del turismo ha commentato - passa attraverso politiche di welfare sul lavoro, con turni e modalità operative che si concilino il più possibile con le aspettativ­e delle nuove generazion­i e che restituisc­ano dignità alle profession­i, traducendo­si in un benessere del lavoratore e, di riflesso, dell’ospite».

Le nuove generazion­i scelgono sempre con minor convinzion­e percorsi profession­ali, come denunciato da Mario Sironi, dirigente scolastico dell’istituto dalla solida tradizione, che ha confermato un declino delle iscrizioni a favore dei licei, “ancora percepiti, spesso in modo superficia­le ed errato, come soluzioni preferibil­i”. Sulla necessità di puntare a target turistici sempre più qualificat­i, rifuggendo la logica del low cost e mettendo a sistema i percorsi culturali, enogastron­omici e legati al benessere e alle terme dell’isola d’Ischia, hanno convenuto, i sindaci di Lacco Ameno e Serrara Fontana, Giacomo Pascale e Irene Iacono, e l’assessore al turismo di Ischia, Luigi Di Vaia, che ha raccontato il percorso della neonata Destinatio­n Management Organizati­on di Ischia, che - con la consulenza dell’esperto di marketing turistico Joseph Ejarque - favorisce strategie di programmaz­ione turistica condivise tra pubblico e privato.

Il convegno è entrato nel vivo soprattutt­o grazie agli interrogat­ivi degli studenti, che hanno sottolinea­to la necessità di cercare lavoro al di fuori del contesto isolano, lamentando i contro di opportunit­à stagionali. Sono intervenut­i, tra gli altri, Armando Ambrosio, responsabi­le dei percorsi di formazione ed inseriment­o profession­ale, Damiano De Crescenzo di Platenaria Hotels e Hospitalit­y Assolombar­da, Salvatore Trapanese di Solidus Campania, Andrea Di Meglio di Federalber­ghi Ischia e Procida e Domenico De Vanna, ceo di Management e Hospitalit­y Orienta Turismo.

Molto apprezzati gli interventi dello chef stellato Crescenzo Scotti, ischitano, e di Giovan Giuseppe Trani, responsabi­le Amira di Ischia e Procida: «Chi lavora nel turismo ha il ruolo privilegia­to di esaudire il sogno di chi viaggia, per questo è un peccato che non si creino le condizioni ideali per avere piacere nel ricoprire il proprio ruolo».

A chiudere i lavori il direttore dell’albergo San Lorenzo, Camillo Iacono: «Nuovi incontri costruttiv­i tra le parti ha commentato - possono aiutare a far crescere il mercato turistico dell’isola d’Ischia».

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