Elogio dell’ospitalità
Palazzo Avino a Ravello è un’oasi di bellezza e di pace sospesa nell’azzurro. Che conquista i sensi fin dal primo respiro
Viviana Varese Questo profumo è per te
L’accoglienza non si improvvisa, è un talento, una virtù, ed è una cultura. Lo sa bene Mariella Avino che dal 2011, giovanissima, ha preso in mano le redini del gioiello di famiglia: Palazzo Avino, a Ravello, sulla Costiera Amalfitana. Sorto all’interno di quello che un tempo si chiamava Palazzo Sasso, è una residenza gentilizia del XII secolo trasformata in un hotel dove tutto è bellezza: dalla posizione a picco sul mare (si trova a 350 metri), con una veduta ineguagliabile sul Golfo, alla cura di tutti quei particolari che sono i tasselli fondamentali perché chi arriva non si senta mai solamente un turista, ma un ospite sempre molto atteso.
La struttura ha 43 camere di cui dieci suite, decorate con ceramiche di Vietri artigianali, tappeti e mobili antichi, lini e tessuti pregiati, e trova nel bianco e negli azzurri e gialli tipici della Costiera il suo fulcro, nel pieno rispetto della classicità del luogo. Gli ospiti possono scegliere per la propria camera la fragranza che li accompagnerà per tutto il soggiorno, una speciale profumazione realizzata esclusivamente per loro. Così
come per la spa, situata nei giardini affacciati sul mare, è stata creata una preziosa collezione di prodotti bio con estratti di Limone di Sorrento, Albicocca Vesuviana e Mela Annurca.
In questo eden odoroso la cucina è innamorata del territorio e dei prodotti campani, ma con quella vena creativa che le ha fatto conquistare una stella Michelin: dalla colazione in vista del blu con i cornetti fatti in casa e i dolci della Costiera, ma anche le olive del posto, le tipiche «uova in purgatorio» (cotte in salsa di pomodoro) e le piccole capresi, al pranzo e alla cena nella magnifica terrazza del ristorante Rossellinis, il cui menu riflette l’intreccio ben misurato delle tradizioni e delle materie prime locali con culture gastronomiche diverse.
La cura è assoluta, dal pane a lunga lievitazione servito appena sfornato alla pasta presentata in modo da dare il segnale che, sì, siamo in Italia e al Sud, ma senza farle giocare il ruolo di unica protagonista. Nessun virtuosismo, ma in ogni piatto l’uso consapevole degli alimenti in una perfetta armonia di sapori. Con un unico obiettivo: offrire anche a tavola l’inconfondibile stile della nostra accoglienza e del nostro calore.