Goloso chi legge/ guarda
Quelli che possiamo fare per rendere migliore il mondo. Incamminatevi con Angela Odone. Non c’è bisogno di andare troppo lontano
Piccoli passi
Ci sono tanti modi per affrontare la questione «pianeta al capolinea» (vedi desertificazione, cambiamenti climatici, mancanza di risorse, epidemie animali e vegetali...). L’importante è non fingere che il problema non esista o non tocchi tutti in prima persona. C’è chi nel proprio piccolo smette davvero di comprare acqua in bottiglia e cerca di fare un’attenta raccolta differenziata (che già non è male) e chi invece sceglie di cambiare radicalmente tutto, di lasciare la metropoli credendo nella possibilità di ridare vita a una terra arida, svuotata e prosciugata di ogni vigore e vegetazione. John e Molly Chester l’hanno fatto otto anni fa e La fattoria dei nostri sogni documenta la storia vera della loro impresa: non facile (c’è sempre qualcosa che va storto, niente «casa nella prateria» con cappelli di paglia, trecce e vestitini a fiori), ma resa possibile dalla forza di volontà dei protagonisti e di decine di persone che, credendo nel progetto, li hanno finanziati prima e aiutati, rimboccandosi le maniche, poi. Un docufilm ottimista, successo di botteghino negli Stati Uniti, che mostra come una luminosa convivenza tra uomo e natura è ancora possibile. La fattoria dei nostri sogni (The Biggest Little Farm) di John Chester, nei cinema dal 5 settembre. Teodora Film, teodorafilm.com