Letteratura in tavola
Sono in molti gli investigatori dei romanzi e dei film che amano il buon cibo. Le loro preferenze culinarie sono diventate dei «classici» da provare subito
Il commissario è servito
Per organizzare una degna cenetta di compleanno, Madame Louise non ha bisogno di aiuto. Il suo celeberrimo marito, il commissario Maigret, festeggia il suo 90esimo: Georges Simenon ha scritto il primo della fortunata serie di romanzi che lo vedono protagonista proprio nel 1929. E siamo certi che il commissario gradirebbe uno dei suoi piatti preferiti, le coq au vin, come lo servono in una delle piccole osterie a conduzione familiare dove gli piace pranzare, o meglio ancora come lo sa cucinare sua moglie, che proprio per questa ricetta viene esplicitamente lodata nelle pagine dei romanzi dagli amici di sempre, i signori Pardon.
Non è difficile immaginare Maigret col tovagliolo al collo e di certo lui non è l’unico detective noto ad avere un côté culinario: il più famoso commissario di casa nostra, per esempio, Salvo Montalbano, creatura fortunatissima dello scrittore Andrea Camilleri, recentemente scomparso, col cibo ha il rapporto che aveva il suo autore: sacrale, tradizionale, legato ai gusti e agli odori dell’infanzia. E a ricette robuste come la pasta ’ncasciata che lui si gusta «sfondo mare», riempiendosi gli occhi di azzurro.
Italiana, ma di origini venete, è pure la dottoressa Kay Scarpetta, la famosa coroner creata da Patricia Cornwell. Quando toglie il camice da medico, Kay si annoda volentieri il grembiule alla vita e cucina cose buone per rilassarsi
col suo collega piedipiatti Pete Marino e con la nipote Lucy. Perché il gran piacere è sempre quello di condividere. E presentare qualcosa di sfizioso, come la profumata torta alle limette con la meringa, bellissima anche a vedersi su una tavola magari ingentilita con un fiore. Un’altra signora del giallo,
Miss Jane Marple, nata dalla penna di Agatha Christie, soave vecchietta molto british che ama lavorare a maglia intanto che dipana ingarbugliate matasse virtuali di misteri appassionanti, è invece una specialista del tea time, da buona suddita di sua maestà britannica, dove non devono mai mancare dei classicissimi e versatili scones, dolci ma non troppo. Un po’ come lei.
E alla fine – ma certo non per importanza – un vero mito: l’«altro» Colombo più famoso in America subito dopo Cristoforo: il tenente interpretato da Peter Falk. Viaggia su un catorcio e si avvolge in un impermeabile che ha visto giorni migliori. Però sa che cosa gli piace: un piatto messicano diventato un must della cucina USA che lui ordina quando si ferma a mangiare lungo le strade instancabilmente percorse alla ricerca dell’indizio che gli manca per incastrare il colpevole. Il chili con carne, che si gode sbriciolandoci dentro i cracker e bevendoci sopra litri di caffè. Buon appetito con i nostri detective preferiti!