IL CIBO CI AMA

Per una volta vorrei parlarvi proprio della copertina di questo numero, che nasce in un momento particolare, duro e intenso (coraggio là fuori). Abbiamo passato tanto tempo a casa, durante le feste, alcuni di noi hanno avuto il virus, inclusa chi scrive. Io mi sono trovata da sola cucinando (poco) e pensando (tanto) a quello che avrei voluto mangiare. Ho condiviso questo pensiero con la redazione nelle nostre caffè-zoom della mattina (lo facciamo da quando siamo tornati in smart working per fare il punto e starci un po’ vicini), e alla fine sono uscite le polpette. Le care polpette, care perché sono buone, perché sono una carezza sull’anima e un massaggio sulla pancia vuota, care perché ricicli quello che hai in frigo e ti senti migliore. La nostra Joëlle Néderlants le ha preparate in tanti modi (come sei brava, Jo), di carne, di pesce, vegetariane, poi le abbiamo messe in una grande scodella come fanno in Asia, dove riassumono in pochi centimetri tutto quello che vogliamo davvero mangiare, e abbiamo aggiunto la freschezza delle erbe aromatiche, un uovo barzotto, una pasta tonica al punto giusto, un sugo leggero e saporito… che conforto, come direbbe la nostra Mavi (ovvero Maria Vittoria Dalla Cia, la caporedattrice), che gioia per l’anima. E poi le polpette le mangiamo anche con le mani, no? Le rubiamo dalla cucina mentre qualcuno le sta preparando, le gustiamo con l’aperitivo oppure come secondo piatto, le amiamo perché c’è sempre una polpetta nella nostra infanzia. E mangiare con le mani fa tornare ai sapori della nostra vita da bambini, spontanei. Mi piace immaginare intere cene con le mani, come nel caso della griglia colorata che vedete nella pagina. È in realtà un disegno gastronomico. Le dita scorrono sul piatto e si gusta senza posate, leccandosi i polpastrelli. Lo ha realizzato Giulia Bernardelli, una giovane artista che farà strada. Un dolce che potrebbe chiudere un buon pranzo a base di polpette.

P.S. Il ricettario è ispirato all’arte italiana, dall’antichità a oggi. Abbiamo creato piatti osservando dipinti e affreschi e pensando ai gusti e agli abbinamenti dell’epoca.