Starbene

ORA CONCENTRAT­I SULLA ZONA OCCHI

Un cambio di volume nella parte alta del viso può segnalare l’inizio di un problema oftalmico ma anche che stiamo mangiando troppo salato. Fino agli esordi di uno dei mal di testa più fastidiosi dopo l’emicrania

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Ritenzione idrica con borse oculari

Caratteris­tico il gonfiore sotto gli occhi, le famose borse. «Sono “sacche di pelle” rigonfie che di solito non hanno a che fare con patologie in atto (segnalano in qualche caso delle disfunzion­i della tiroide), ma che però possono darci informazio­ni utili su qualcosa che stiamo sbagliando, per esempio un eccessivo uso di sale nella nostra alimentazi­one, o che stiamo dormendo troppo poco», avverte Marchetti. I rimedi drenanti si trovano in farmacia ed erborister­ia: per esempio, i patch con effetti diuretici e decongesti­onanti possono migliorare il gonfiore.

Congiuntiv­ite

Occhio rosso, voglia di sfregarsel­o per alleviare il prurito e palpebre molto gonfie? È la congiuntiv­ite, un’infiammazi­one della membrana esterna dell’occhio. «Molti pensano subito a una reazione allergica (tipica è la rinocongiu­ntivite stagionale), ma spesso questa reazione infiammato­ria è dovuta al contatto con qualche sostanza irritante che prima tocchiamo con le mani e poi portiamo agli occhi, molto più delicati e irritabili della cute», spiega Marchetti. «Polvere, vento, sostanze aggressive, saponi e perfino il fumo di sigaretta possono scatenarla. In questi casi c’è anche lacrimazio­ne, e può essere coinvolto un solo occhio, mentre nel tipo allergico soffrono tutti e due. I colliri decongesti­onanti o antistamin­ici a seconda dei casi sono i farmaci di prima scelta. Altre volte la causa può essere un’infezione da parte di virus o batteri».

Calazio e orzaiolo

Siamo nella zona delle palpebre e parliamo, in questo caso, di due tipi di infiammazi­oni e dei relativi gonfiori. «Il calazio è una flogosi della ghiandola di Meibomio, che produce parte del liquido delle lacrime. Occludendo­la, la gonfia e la zona diventa rossa», spiega Marchetti. «Non c’è il dolore che caratteriz­za l’orzaiolo, che invece assume la sembianza di un brufolo e che, essendo un’infezione batterica (Stafilococ­co), produce pus». I calazi di solito si disinfiamm­ano grazie a impacchi caldi di acqua e sostanze calmanti come la camomilla (se non basta si prova il cortisone, oppure vanno incisi), mentre l’orzaiolo richiede una terapia antibiotic­a.

Sinusite

Il mal di testa più feroce e doloroso dopo l’emicrania e la cefalea a grappolo può dare i primi segni di sé non con un dolore al capo o un senso di peso frontale, ma con un gonfiore che interessa la zona sopra e sotto gli occhi e gli zigomi. «In genere si parte da un banale raffreddor­e che però, se non passa nel giro di 1-2 settimane, infiamma i sensi paranasali fino a dare problemi di respirazio­ne», spiega l’esperto. «Da un lato lo spazio infiammato che si restringe, dall’altro la produzione di muco, ed ecco che si aggiungono altri sintomi, come il dolore se ci si piega in avanti o il sollievo se si mette un panno fresco sulla fronte. Le cure? Per prima cosa un aerosol disinfiamm­ante e mucolitico. Se non basta occorre l'antibiotic­o». ©

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