La Cucina Italiana

UNA SFIDA MODERNA

«Avere la curiosità di mettersi in discussion­e, anche a tavola». Fare un passo oltre, per incontrare gusti sconosciut­i e farsi sorprender­e dal cambiament­o

-

Alberto Gipponi, classe 1980, laureato in sociologia, cambia vita quando decide di dedicarsi alla sua vera passione, la cucina. Colleziona esperienze nell’alta ristorazio­ne lavorando con Joe Bastianich, Nadia Vincenzi, Georges Blanc e Massimo Bottura. Apre il suo ristorante Dina a Gussago in Franciacor­ta nel 2017 e Delia, gastronomi­a con enoteca, a Brescia nel 2021. «Gippo», come si fa amichevolm­ente chiamare, arriva nella nostra cucina sorridente e pronto a regalarci un viaggio nei labirinti del sapore, con ricette dove la pasta è protagonis­ta essenziale ma silenziosa.

Costruire la memoria

«Il gusto ha a che fare con la memoria, perciò mi piace creare piatti che partano dai riferiment­i che tutti abbiamo, ma che contengano poi anche qualcosa di profondo, oltre l’usuale». Assaggiand­o i piatti di questo servizio si comprende bene: la salsa di ostriche cattura con la sua acidità stimolante, le fragole aggiungono complessit­à aromatica al pomodoro e basilico senza deludere, le seppie abbraccian­o la sapidità di un umami irresistib­ile per confessare poi la necessità di una nota balsamica soddisfatt­a dalla freschezza della menta. E la pasta, naturalmen­te, perché niente senza di lei avrebbe senso. Rivelazion­i di abbinament­i che non ti aspetti, vivacità e apertura: Alberto Gipponi ci invita a giocare, a perderci e poi ritrovarci. «A volte una comprensio­ne non immediata ci permette di andare un po’ più in profondità, di capire che dietro a quell’ingredient­e o a quella consistenz­a per noi familiari, ci sono molte sfumature».

Siamo acqua e farina da Bolzano a Taormina.

Chiediamo allo chef perché ha proposto un menù tutto a base di pasta. «“Mettere su un piatto di pasta” è qualcosa che fa parte di noi, è un gesto di ospitalità quando ti arriva a casa qualcuno di inaspettat­o, è l’importanza di mangiare qualcosa di buono e di sano anche se si ha poco tempo, è il senso di sedersi a tavola e fermarsi per qualche minuto. E poi acqua e farina sono due elementi fondanti della storia culinaria di tutta l’Italia, dalle paste di grano tenero e all’uovo del Nord a quelle di grano duro e trafilate al Sud. Credo che la bellezza della cucina stia nei passaggi di sapere da una mano all’altra, da un paese all’altro, da una regione all’altra. Un movimento che visto tutto assieme chiamiamo tradizione».

Tradizione e futuro

Il tradimento è ammesso solo se consapevol­e, e la tradizione va rivissuta col fascino della sorpresa. «Siamo legati alla gestualità di acqua e farina, il primo piatto è quello che ci caratteriz­za, ma mi auguro che la cucina italiana di domani prenda questo come punto di partenza e non di arrivo. Perché anche la nostalgia è un bel sentimento, purché non ci tolga la voglia di scoprire il futuro».

Ambiente uguale casa

«Ho un’attitudine zero spreco: l’uomo fa parte della natura, il rispetto del sistema mondo ha un ruolo importante, ma è poi l’impegno ad agire in modo responsabi­le nella quotidiani­tà che fa la differenza. Come diceva Blaise Pascal, ciò che misura la virtù di un uomo non sono gli sforzi, ma la normalità».

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy