Sale e Pepe

Cena in pescheria

LA TENDENZA NON ACCENNA A FRENARE: È IL BOOM DI LOCALI CHE OFFRONO PESCE FRESCHISSI­MO E GARANTITO, DA ACQUISTARE O DA GUSTARE SUL POSTO

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Si moltiplica­no i locali e le ricette. Una scelta sempre più trendy .........76

servizio di Paola Mancuso, food stylist Claudia Compagni, stylist Stefania Aledi, fotografia Felice Scoccimarr­o Gustare un piatto di pesce in un ristoranti­no in riva al mare, cullati dal ritmo della risacca, senza dubbio è molto suggestivo. Ma anche in città una cena può diventare un autentico viaggio verso il mare, a patto che la materia prima sia di qualità, condizione imprescind­ibile per un alimento che, più di tutti, richiede la massima freschezza, sprigionan­do sentori di salsedine e di iodio: il profumo del mare, insomma. Una delle tendenze più in voga degli ultimi tempi ha visto le migliori pescherie della penisola attrezzars­i con un’area dedicata per mangiare direttamen­te sul posto i prodotti in vendita, che nel giro di poche ore arrivano dalle zone costiere.

È il caso dell’antica Pescheria Spadari di Milano, a due passi dal Duomo e storico punto di riferiment­o meneghino (è aperta dal 1933), che quotidiana­mente acquista pesce di mare dai centri di pesca di Liguria, Veneto, Romagna, Marche e Puglia. In aggiunta alle proposte veloci per la pausa pranzo, nel giugno scorso la pescheria ha inaugurato un Bistrot, aperto alla sera, che offre le originali creazioni degli chef Luca Mango e Federico Bonaconza. E se è vero, come racconta una leggenda metropolit­ana, che nella capitale meneghina arriva il pesce più fresco del Paese (al mercato ittico di Milano, il più grande d’italia, passano 10 mila tonnellate di prodotti l’anno, di cui il 70% fresco), è pure vero che in altre città “senza mare” la filiera può essere davvero cortissima. Come a Ferrara, immersa nella pianura emiliana, dove a pochi passi dal castello estense ha appena aperto un locale con la doppia formula pescheria più ristorante: Makorè, con cucina a vista e wine cellar. I prodotti sono in gran parte forniti da un’azienda di proprietà al 50%, la Bonapesca di Goro, importante centro ittico nel parco del Delta del Po. Oltre alla delicata vongola bianca di Goro, il banco pesce è un trionfo di mazzancoll­e, cannocchie, triglie, pesce azzurro e, da ottobre, anguille, famosa specialità della zona. Il controllo della filiera “dal mare al piatto” è la formula vincente del ristorante Seacook, aperto da un anno a Roma nella vivace zona del porto fluviale e poco distante da Eataly. Infatti, la famiglia della proprietar­ia, Lorella Ciullo, ha fondato Marevivo, uno dei più importanti impianti di depurazion­e naturale di frutti di mare in Europa. L’azienda si trova a Castro Marina, sulla costa salentina, e la cucina del ristorante è di chiara impronta pugliese: pesce azzurro in scapece, orecchiett­e di grano arso con cime di rape e vongole, tria con cozze, ceci e finocchiet­to selvatico. Lo stile del locale è informale e propone una formula addirittur­a triplice: pescheria, ristorante e take away.

 ??  ?? Nell’altra pagina: tovagliolo Society Limonta, bicchiere Iittala, piatto Richard Ginori, cucchiaio Mepra. Indirizzi a pagina 6 Qui accanto, uno scorcio di Seacook, a Roma. Sopra, la cucina a vista di Makorè, a Ferrara. Nella foto grande, il Bistrot...
Nell’altra pagina: tovagliolo Society Limonta, bicchiere Iittala, piatto Richard Ginori, cucchiaio Mepra. Indirizzi a pagina 6 Qui accanto, uno scorcio di Seacook, a Roma. Sopra, la cucina a vista di Makorè, a Ferrara. Nella foto grande, il Bistrot...

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