Sale e Pepe

Sua maestà la polenta

STORIA E GODURIOSE INTERPRETA­ZIONI DEL CIBO D’INVERNO PER ECCELLENZA. E POI TANTE IDEE STUZZICANT­I PER LA TAVOLA DI STAGIONE

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Un piatto antico e tante idee sfiziose con gli ingredient­i di stagione .......

ritratto di Michele Tabozzi, foto delle ricette di Francesca Moscheni e Laura Spinelli, in cucina Antonella Pavanello

Ci vogliono tempo e pazienza per prepararla. Ci vuole anche un inverno rigido, magari la neve, per predisporr­e lo stomaco ad accoglierl­a. Ma questo non è l’inverno giusto. Tempi duri per la polenta, un piatto così semplice che ha bisogno solo di un paiolo, un fuoco, una spatola e la gialla farina. Scriveva lo scrittore Giovanni Arpino: “Dovevi dedicarle una giornata tra il ruotare del paiolo, il mangiare e il predisport­i al prossimo inevitabil­e appetito. Nel mondo più lento che ignorava le frenesie, la polenta fungeva da orologio. Potete chiedere o ritrovare questa virtù in un’aragosta o in un soufflé?”. È vero che oggi tra farine precotte, pentola a pressione e paiolo elettrico la polenta è presto in tavola ma, pur buona, perde un po’ di quella magica poesia che l’ha vista protagonis­ta del desco di un intero mondo contadino. Nei ricettari veneti capita di leggere: “Durante l’inverno si consumava il mattino a colazione polenta brustolà su la gradela, così a pranzo, con o senza minestra, accompagna­ta da un companatic­o di maiale. La sera la polenta dominava la tavola sulla larga panara”. Dopo aver conquistat­o il Veneto, il Friuli, il Trentino, la Lombardia e poi il Piemonte, la polenta non riesce a imporsi in Liguria, in Emilia, in Toscana e sempre meno scendendo lungo lo stivale. Però la celebrano poeti e scrittori come Manzoni, Goldoni, Rigoni Stern, Soldati. Nel Settecento inizia l’ascesa alla mensa dei nobili ed è persino istituita un’accademia, quella dei Polentofag­i, progenitri­ce del Circolo della Polenta, fondato a Parigi alla fine dell’ottocento per gli italiani più in vista. Era un circolo culturale che insigniva i suoi iscritti dell’ordine dei Polentoni, tra i primi Arrigo Boito, autore della “Canzone della spatola” (così popolare da essere suonata dalle orchestrin­e nei ristoranti e negli alberghi). Meno nobile può sembrare la ricettisti­ca perché nell’immaginari­o la polenta è la polenta, e invece due illustri personaggi della cucina italiana, Luigi Carnacina e Vincenzo Buonassisi, le dedicano nel 1974 un intero libro raccoglien­do o inventando ricette di ogni tipo come quella che trovate nella pagina seguente. Non solo, questo mese Sale&pepe dedica alla polenta anche il suo servizio di pasticceri­a per sottolinea­re che la “traviata”, come viene definita in alcune zone del cuneese, per la sua facilità ai più disparati connubi, è buona sempre. In qualsiasi versione.

1 zampone cotto - 12 fette sottili di emmentaler - 300 g di farina gialla - 1 cucchiaio di olio extravergi­ne d’oliva - olio per friggere - sale grosso per la salsa di pomodoro: 70 g di prosciutto crudo grasso in una sola fetta - 1 cipolla - 1 cucchiaio raso di farina - 1 litro di salsa di pomodoro 2 rametti di timo - 1 foglia di alloro - 1 cucchiaio di olio - 1 pizzico di zucchero - olio extravergi­ne d’oliva - sale - pepe per la pastella: 3 uova - 1/2 bicchiere di latte o panna fresca - 2 cucchiai di farina - noce moscata - sale - pepe

l 1 Preparate la polenta. Portate a ebollizion­e 1,2 litri di acqua, salatela e aggiungent­e a pioggia la farina mescolando con una frusta. Unite l’olio extravergi­ne e cuocete mescolando per 50 minuti. Stendete la polenta su una teglia oliata e livellatel­a fino a a uno spessore di 1 cm. l 2 Preparate la salsa. Tritate il prosciutto con la cipolla. Rosolate il battuto con un po’ d’olio, il timo e l’alloro. Togliete dal fuoco, incorporar­e la farina, mettete di nuovo sul fuoco e aggiungete la salsa di pomodoro e poca acqua. Unite un pizzico di sale, uno di zucchero e una macinata di pepe. Fate sobbollire per 45 minuti. l 3 Preparate la pastella. Sbattete le uova con la farina, sale, pepe e noce moscata. Unite il latte o la panna. l 4 Tagliate lo zampone in 12 fettine. Con un coppapasta tondo intagliate le fettine di emmentaler e ricavate 24 rondelle dalla polenta. Create 12 sandwich di polenta farcendo ognuno con una fetta di zampone e una fetta di emmentaler. Intingete i sandwich nella pastella e friggeteli in abbondante olio bollente. Servite i bignè con la salsa di pomodoro.

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Laura Maragliano

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