Sale e Pepe

A PROPOSITO DI VINI

QUELLA ALLA ROMANA VUOLE NETTARI DAL SAPORE PROFONDO, BIANCHI, ROSATI E ROSSI GENEROSI, DEL CENTRO E SUD ITALIA

- di Sandro Sangiorgi, a cura di Monica Pilotto

I consigli del sommelier Che pizza!

PARTENOPEA O CAPITOLINA

È appassiona­nte il confronto tra la pizza romana e quella napoletana. Basta guardarle e se ne colgono le differenze, dalla qualità dell’impasto e della sua fragranza quando è ancora fresco, alla differente tecnica di manipolazi­one e di cottura, per non parlare dell’identità degli ingredient­i che sfruttano proprio la sua peculiare espressivi­tà, morbida nel cuore e croccante all’esterno. La pizza napoletana ha una natura quasi opposta, frutto di una lievitazio­ne prolungata, si compie attraverso una cottura pressoché istantanea e si consuma con altrettant­a avidità. La pasta della pizza romana nasce in un tempo meno dilatato, in compenso il più duraturo passaggio in forno, a una temperatur­a “moderata”, genera una trama gustativa stratifica­ta, meritevole di essere ricoperta o riempita in modo abbondante. Tale aspetto discrimina anche la scelta dei vini da accostare, visto che sulla versione partenopea non abbiamo quasi mai bisogno di liquidi corposi e preferiamo la leggiadria per gratificar­e la soffice e voluminosa struttura alveolare; c’è poi il ricorrente pomodoro che ci porta verso vini eterei e appena colorati.

NETTARI GENEROSI

La pizza della capitale è sovente bianca e ciò permette esplorazio­ni gastronomi­che più ampie, diremmo coraggiose e consistent­i. Merita quindi prodotti dalla stoffa spessa e dal sapore profondo, bianchi, rosati e rossi generosi, come la Garganega, il Verdicchio, l’aglianico, il Cesanese, il Greco, il Bellone e la Malvasie dei Castelli Romani, il Trebbiano, il Sangiovese, in particolar­e nella versione Morellino di Scansano, e il Negramaro. Noterete che si tratta di quasi tutte specialità dell’italia centrale e meridional­e, esemplari sensibili alla rustica fisicità degli ingredient­i, non solo capaci di sgrassare con decisione, ma anche di accogliere la varietà caratteriz­zata da un profluvio di erbe aromatiche. La pizza romana è talmente legata al vino da vedersi ricoprire o farcire di verdure fresche e cotte senza per questo mettere in crisi, per esempio, la riservata eleganza, pensate un po’, di un Pinot Noir o di uno Chenin.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy