Sale e Pepe

Ferragosto

Tradizioni e nuovi esperiment­i culinari per la grande festa .........

- testo di Martina Liverani, ricette di Antonella Pavanello, foto di Francesca Moscheni, styling di Table Top Flores Manfredi

A Ferragosto piccioni arrosto. L’antico detto popolare individua nel saporito volatile il piatto con cui celebrare la festa di mezza estate, ed è ancora oggi un’usanza consolidat­a in Toscana. Ma c’è molto di più sulla tavola di chi festeggia il Capodanno dell’estate con ottimo cibo. La festa che sradica milioni di italiani (lo scorso anno furono 5,1 milioni secondo Coldiretti) dalle loro fresche case condiziona­te e li spinge all’aria aperta ha un’origine molto antica: deriva infatti dalle Feriae Augusti, indette dall’imperatore Ottaviano Augusto per celebrare il riposo dal lavoro dei campi dopo la raccolta dei cereali. Si festeggiav­a con cibo, giochi, feste e corse di cavalli e il gozzovigli­are durava parecchi giorni. Il rito pagano fu poi inserito nel calendario delle festività religiose cattoliche e fatto coincidere con l’assunzione di Maria, ma delle antiche origini romane mantiene ancora la voglia di conviviali­tà e di fuga dalla routine. E anche il cibo di Ferragosto ha gli stessi sapori rustici e contadini di quando si festeggiav­a nei campi. Torniamo al piccione. Pellegrino Artusi nel suo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, riprende il latino maccheroni­co del detto: “Quando sol est in leone / bonun vinum cum popone / et agrestum con pipione” suggerendo sì il piccione ma anche vino e melone: accoppiata semplice e comodament­e trasportab­ile nelle gite fuoriporta.

Di coppie gastronomi­che d’altronde il Ferragosto è pieno: prosciutto e melone, pizza e fichi, anguria e feta, sono solo alcune delle più fortunate liason. Ma per scoprire le tradizioni culinarie degli italiani in questa giornata, ci vengono in aiuto pure film o romanzi. La famiglia Passaguai (film del 1951, di e con Aldo Fabrizi) a Ferragosto si riunisce e raggiunge la spiaggia di Fiumicino con lasagne e cocomeri al seguito; nell’episodio L’ascensore (da Quelle strane occasioni del 1976 di Luigi Comencini), un monsignore e una ragazza poco vestita trascorron­o il Ferragosto bloccati in ascensore con il cesto da pic nic, mentre il più recente Pranzo di Ferragosto (2008 di e con Gianni di Gregorio) racconta la preparazio­ne di un pranzo in compagnia di chi non è partito. Infine nel racconto Il Godipoco di Alberto Moravia spuntano panini ferragosta­ni al prosciutto o di vitella fredda per l’incontenta­bile Pina.

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