Lunch in terrazza
Muscoli ripieni, tegame d’acciughe e tagliatelle verdi open air ..........
L’azzurro intenso del cielo, tipico dei mesi estivi, si confonde all’orizzonte con il blu del mare, costellato di piccole onde che sfavillano sotto il sole del mezzogiorno. Luce in abbondanza che quasi abbaglia, ma la loggia che sorveglia il verde promontorio è in penombra sotto il pergolato. Le coste frastagliate delle Cinque Terre offrono con generosità panorami mozzafiato: naturalmente terrazzate, permettono di apprezzare pienamente una splendida vista sul mare sottostante e, al contempo, di godere della fresca brezza che agita i pini e i cespugli aromatici così familiari in queste terre, arroccati sulle pendici che scendono fino agli scogli. Vasetti di vetro disseminati tutt’intorno ospitano piccole luci e pomodorini coloratissimi come decorazione.
Erbe e aromi impreziosiscono piatti e bevande: il basilico dello sciroppo, insieme a uno spicchio di limone, esalta i profumi del vino rosso; l’immancabile pesto alla ligure, arricchito di formaggio, rende irresistibili croccanti fette di pane, fragranti di forno. Se ce n’era bisogno, l’appetito è ulteriormente stuzzicato dall’apparire di cozze ghiottamente ripiene che profumano di aglio e prezzemolo, e di melanzane che esaltano con successo il matrimonio tutto italiano di mozzarella, pomodori e origano. Sono sempre mediterranei gli ingredienti che, con un’intensa semplicità tutta ligure, trionfano nel condimento delle tagliatelle verdi: tenere zucchinette e fagiolini donano spessore e consistenza al morbido pesto di erbe e stracchino che esalta la pasta, mentre la croccantezza è garantita dalle nocciole tostate. Accenti di rosmarino ricordano agli ospiti l’eccezionale location che il territorio regala loro per gustare queste prelibatezze: lo sguardo torna all’orizzonte tutto blu che incornicia le casette colorate; il verde del promontorio ospita piante grasse accanto ai cespugli aromatici in fiore.
Il primo goloso finisce troppo in fretta; fortunatamente i profumi idilliaci sprigionati dal tegame di acciughe, patate e pomodori promettono un degno comprimario. Qualche momento per respirare a tutti polmoni, ma il richiamo del pesce tipico di questi mari, l’acciuga, in un piatto aromatico che omaggia la cucina di queste terre, si fa irresistibile. Come dessert, da godersi ai bordi della terrazza con vista a 180°, non poteva mancare il dolce tipico della zona, quella torta che prese il nome di un pasticciere locale: nome di battaglia, s’intende, perché lo “Stalìn di Vernazza” fu anche partigiano, anche se il suo curioso appellativo rimane legato a questo goloso scrigno di frolla che racchiude uno strato di confettura di albicocche sovrastato da crema pasticcera e crema al cioccolato. Una squisitezza da non perdere.