Sale e Pepe

LA PAROLA ALL’ESPERTA

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D’origine abruzzese, cresciuta nella provincia di Teramo, Francesca D’orazio è maestra di cucina (è stata vice presidente dell’aici Associazio­ne Insegnanti di cucina) e fa parte dell’accademia Italiana della Cucina. Il suo blog (ladyerbape­pe.com) porta il nome di un’erba aromatica, detta anche pepe d’acqua, che cresce in Abruzzo ed è diventata il simbolo stesso della sua cucina, che attinge spesso alle ricette di famiglia.

È difficile preparare le scrippelle? Può essere

complicato se si è alle prime armi, perché devono essere molto sottili, quasi trasparent­i, e occorre una certa maestria nel distribuir­e la pastella sul fondo della padella, eliminando subito l’eventuale eccesso. Per essere facilitati nella cottura si può aggiungere alla pastella un cucchiaio d’olio. La padella che si utilizza oggi è quella piatta, antiaderen­te, ma la tradizione richiede quella in ferro, unta con un pezzo di cotenna o di lardo.

Del timballo esistono tante versioni...

Nel timballo il condimento delle scrippelle può essere “in rosso”, con ragù di carni miste, polpettine e scamorza, oppure “in bianco”, con carciofi, oppure spinaci, piselli o asparagi, e scamorza. Probabilme­nte la versione bianca, che io preparo anche in timballini monoporzio­ne, è quella originaria, mentre l’aggiunta di uova sode è un retaggio della cucina di casa.

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